domenica 31 gennaio 2010

la felicità….mie considerazioni

rispondendo ai commenti sulla poesia di montale “felicità” vorrei partire dalle parole di un poeta che io amo molto ..mario luzi..dice:

"Alla felicità io non credo". È una chimera, un miraggio che ha effettivamente polarizzato singoli e collettività, masse umane addirittura, conducendole anche all'ecatombe. La felicità sarebbe uno stato durevole e io non la vedo possibile nella Terra, nella vita umana, negli accidenti che la compongono. Mentre, ecco, la gioia, per esempio è possibile. La vedo come un dono gratuito della vita che può scatenarsi quando uno non se l'aspetta neanche".

i latini dicevano :horas non numero nisi serenas (non conto che le ore serene)..
ecco io non nego l’esistenza della felicità..ma penso che la felicità non sia uno stato durevole ..e che non abbia una valenza oggettiva..perchè ciascuno di noi ha un bagaglio diverso da tutti gli altri..e quindi ciò che rende felice me potrebbe non rendere felice te….
penso sia la somma di attimi..sta a noi riconoscerli..infatti il grosso problema è..la capacità di gioire anche delle piccole cose..la capacità di sorridere..la capacità di rialzarci dopo una caduta…la capacità di trovare la forza per superare gli ostacoli …la capacità di emozionarci…la capacità di trovare il giusto equilibrio tra passione e ragione..misterioso mix di cui è fatto ciascuno di noi..soprattutto la capacità di stare bene con noi stessi ..perchè la serenità interiore è quella che ci fa amare la vita..nonostante tutto…e quindi ci permette di raggiungere..magari con una grossa fatica gli attimi di felicità …che sono secondo me i più belli..perchè i più sudati……ed è la somma di questi attimi che ci permetterà alla fine un bilancio positivo o meno ..

sabato 30 gennaio 2010

felicità………………..eugenio montale

3380135256_384c9418a5 la leggerezza di un desiderio che sa di azzurro – miss chocolate

felicità raggiunta, si cammina
per te sul fil di lama..
agli occhi sei barlume che vacilla,
al piede, teso ghiaccio che s’incrina;
e dunque non ti tocchi chi più t’ama..
se giungi sulle anime invase
di tristezza e le schiari, il tuo mattino
è dolce e turbatore come i nidi delle cimase..
ma nulla paga il pianto del bambino
a cui fugge il pallone tra le case

venerdì 29 gennaio 2010

l’homme e la femme …………………….victor hugo

Jurgen_Gorg_Lichtblick_1023_53 jurgen gorg - lichtblick

L’homme est la plus élevée des créatures ;
la femme est le plus sublime des idéaux.
Dieu a fait pour l’homme un trône ;
pour la femme un autel.
Le trône exalte ; l’autel sanctifie.
L’homme est le cerveau, la femme le coeur.
Le cerveau fabrique la lumière ;
le coeur produit l’Amour.
La lumière féconde ; l’Amour ressuscite.
L’homme est fort par la raison ;
la femme est invincible par les larmes.
La raison convainc ; les larmes émeuvent.
L’homme est capable de tous les héroïsmes ;
la femme de tous les martyres.
L’héroïsme ennoblit ; le martyre sublime.
L’homme a la suprématie ; la femme la préférence.
La suprématie signifie la force ;
la préférence représente le droit.
L’homme est un génie, la femme un ange.
Le génie est incommensurable ; l’ange indéfinissable.
L’aspiration de l’homme, c’est la suprême gloire ; l’aspiration de la femme, c’est l’extrême vertu.
La gloire fait tout ce qui est grand ;
la vertu fait tout ce qui est divin.
L’homme est un Code ; la femme un Evangile.
Le Code corrige ; l’Evangile parfait.
L’homme pense ; la femme songe.
Penser, c’est avoir dans le crâne une larve ;
songer, c’est avoir sur le front une auréole.
L’homme est un océan ; la femme est un lac.
L’Océan a la perle qui orne ; le lac, la poésie qui éclaire.
L’homme est un aigle qui vole ;
la femme est le rossignol qui chante.
Voler, c’est dominer l’espace ;
chanter, c’est conquérir l’Ame.
L’homme est un Temple ; la femme est le Sanctuaire. Devant le Temple nous nous découvrons ;
devant le Sanctuaire nous nous agenouillons.
Enfin :
l’homme est placé où finit la terre ;
la femme où commence le ciel

 Jurgen_Gorg_Lichtblick_1023_53 jurgen gorg - lichtblick

L’uomo è la più elevata delle creature.
La donna è il più sublime degli ideali.
Dio fece per l’uomo un trono, per la donna un altare.
Il trono esalta, l’altare santifica.
L’uomo è il cervello. La donna il cuore.
Il cervello fabbrica luce, il cuore produce Amore.
La luce feconda, l’Amore resuscita.
L’uomo è forte per la ragione.
La donna è invincibile per le lacrime.
La ragione convince, le lacrime commuovono.
L’uomo è capace di tutti gli eroismi.
La donna di tutti i martìri.
L’eroismo nobilita, il martirio sublima.
L’uomo ha la supremazia. La donna la preferenza.
La supremazia significa forza;
la preferenza rappresenta il diritto.
L’uomo è un genio. La donna un angelo.
Il genio è incommensurabile; l’angelo indefinibile.
L’aspirazione dell’uomo è la gloria suprema.
L’aspirazione della donna è la virtù estrema.
La gloria rende tutto grande;
la virtù rende tutto divino.
L’uomo è un Codice. La donna un Vangelo.
Il Codice corregge, il Vangelo perfeziona.
L’uomo pensa. La donna sogna.
Pensare è avere il cranio di una larva;
sognare è avere sulla fronte un’aureola.
L’uomo è un oceano. La donna un lago.
L’oceano ha la perla che adorna;
il lago la poesia che abbaglia.
L’uomo è l’aquila che vola. La donna è l’usignolo che canta.
Volare è dominare lo spazio;
cantare è conquistare l’Anima.
L’uomo è un Tempio. La donna il Santuario
Dinanzi al Tempio ci scopriamo;
davanti al Santuario ci inginocchiamo.
Infine:
l’uomo si trova dove termina la terra,
la donna dove comincia il cielo.

i libri………

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i migliori compagni di viaggio sono i libri:
parlano quando si ha bisogno
tacciono quando si vuole silenzio
fanno compagnia senza essere invadenti
danno moltissimo senza chiedere nulla

giovedì 28 gennaio 2010

Vendrá un día….Verrà un giorno…. Jorge Carrera Andrade

morning fog_vincent bourrut morning fog – vincent bourrut

Vendrá un día más puro que los otros:
estallará la paz sobre la tierra
como un sol de cristal. Un fulgor nuevo
envolverá las cosas.
Los hombres cantarán en los caminos,
libres ya de la muerte solapada.
El trigo crecerá sobre los restos
de las armas destruidas
y nadie verterá
la sangre de su hermano,
El mundo será entonces de las fuentes
y las espigas, que impondrán su imperio
de abundancia y frescura sin fronteras.
Los ancianos tan sólo, en el domingo
de su vida apacible,
esperarán la muerte,
la muerte natural, fin de jornada,
paisaje más hermoso que el poniente.

sunset_la khansunset – la khan 

Verrà un giorno più puro degli altri:
scoppierà la pace sulla terra
come un sole di cristallo. Un bagliore nuovo
avvolgerà le cose.
Gli uomini canteranno nelle strade
ormai liberi dalla morte menzognera.
Il grano crescerà sopra i resti
delle armi distrutte
e nessuno verserà
il sangue del fratello.
Il mondo sarà allora delle fonti
e delle spighe… sconfinato regno
di abbondanza e di freschezza senza frontiere. 
I vecchi, soltanto, nella domenica
della loro vita tranquilla
aspetteranno la morte,
la morte naturale, fine della giornata ,
passaggio più bello del tramonto.

mercoledì 27 gennaio 2010

per non dimenticare……….

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dachau

Se comprendere è impossibile,
conoscere è necessario.
(Primo Levi)


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La farfalla

L’ultima, proprio l’ultima,
di un giallo così intenso, così
assolutamente giallo,
come una lacrima di sole quando cade
sopra una roccia bianca
- così gialla, così gialla! -
l’ultima,
volava in alto leggera,
aleggiava sicura
per baciare il suo ultimo mondo.
Tra qualche giorno
sarà già la mia settima settimana
di ghetto:
i miei mi hanno ritrovato qui
e qui mi chiamano i fiori di ruta
e il bianco candeliere del castagno
nel cortile.
Ma qui non ho visto nessuna farfalla.
Quella dell’altra volta fu l’ultima:
le farfalle non vivono nel ghetto.

Pavel Friedman,  4.06.1942
Nato a Praga il 7.01. 1921
Deportato nel campo d i concentramento di Terezin il 26 aprile del 1942
Morto ad Aushwitz il 29.09.1944

(I bambini di Terezin furono 15.000. Quando il campo fu liberato dai sovietici, solo un centinaio erano ancora vivi. Gli altri erano stati o avvelenati o cremati.
Oltre ai loro 4000 disegni, sono stati ritrovati diari, 66 poesie, libri di ricordi e periodici illegali, i cui autori furono gli stessi bambini. Il tutto oggi è custodito presso il Museo Ebraico di Praga.)


mesange

Vedrai che è bello vivere
Chi s'aggrappa al nido
non sa che cos'è il mondo,
non sa quello che tutti gli uccelli sanno
e non sa perché voglia cantare
il creato e la sua bellezza.

Quando all'alba il raggio del sole
illumina la terra
e l'erba scintilla di perle dorate,
quando l'aurora scompare
e i merli fischiano tra le siepi,
allora capisco come è bello vivere.

Prova, amico, ad aprire il tuo cuore alla bellezza
quando cammini tra la natura
per intrecciare ghirlande coi tuoi ricordi:
anche se le lacrime ti cadono lungo la strada,
vedrai che è bello vivere.

Ilanus Fischi
nato il 29.9.33 
morto ad Auschwitz il 6.10.44

martedì 26 gennaio 2010

the road not taken……….robert frost

The_Road_Not_Taken[1]

Two roads diverged in a yellow wood,
And sorry I could not travel both
And be one traveler, long I stood
And looked down one as far as I could
To where it bent in the undergrowth;

Then took the other, as just as fair,
And having perhaps the better claim,
Because it was grassy and wanted wear;
Though as for that the passing there
Had worn them really about the same,

And both that morning equally lay
In leaves no step had trodden black.
Oh, I kept the first for another day!
Yet knowing how way leads on to way,
I doubted if I should ever come back.

I shall be telling this with a sigh
Somewhere ages and ages hence:
Two roads diverged in a wood, and I—
I took the one less traveled by,
And that has made all the difference

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Divergevano due strade in un bosco dorato
e mi dispiacque di non poterle fare entrambe
essendo un solo.. mi fermai a lungo
a guardarne una fin dove giungeva lo sguardo..
là dove svoltava nel sottobosco.

Poi presi l’altra, così com’era
che aveva forse i titoli migliori
perché era erbosa e non portava segni..
pur essendo entrambe
segnate dal passare della gente..


e nessuna in quella mattina mostrasse
sui fili d’erba l’impronta nera d’un passo.
Lasciai quell’altra  per un altro giorno !
Pur sapendo bene che strada porta a strada,
dubitavo che mai sarei tornato.

Forse racconterò questa storia con un sospiro
chissà dove.. chissà quando:

divergevano due strade in un bosco, e io…
io scelsi la meno battuta,
E’ per questo che sono diverso.

lunedì 25 gennaio 2010

agio…………………william henry davies

mountain_Stream_quang_homountain stream – quang-ho 


Che cosa è questa vita se, pieni di preoccupazioni,
Non abbiamo tempo di fermarci e ammirare?
Non abbiamo tempo 
per fermarci sotto le fronde
E guardare a lungo quanto le pecore e le mucche.
Non abbiamo tempo per vedere, quando passiamo pei boschi,
Dove gli scoiattoli nascondano le noci tra l'erba.
Non abbiamo tempo per vedere, in pieno giorno,
i ruscelli pieni di stelle, come il cielo..la notte.
Non abbiamo tempo per voltarci allo sguardo della Bellezza,
E guardarle i piedi, come sappiano danzare.
Non abbiamo tempo di aspettare che la bocca possa 
completare il sorriso cominciato dai suoi occhi. 

una povera vita è questa se, pieni di preoccupazioni,
Non abbiamo tempo di fermarci e ammirare

domenica 24 gennaio 2010

Vietato giudicare perché "io sono tu"……fabio scarsato

 

da: Messaggero di Sant'Antonio – gennaio 2008

Non siamo migliori di chi sbaglia.
Il clima di paura si vince solo se non consideriamo nemico chi ci è prossimo.

Ultimamente dalle nostre parti, e cioè le parti di tutti, appena metti il naso fuori casa rischi di incappare in almeno uno dei tanti «mostri bipedi» dei quali tv, politici preoccupati dell'ordine pubblico, sceriffi, ronde padane e chiacchiere di pianerottolo ci avvisano…per nostra fortuna. A quanto pare siamo circondati da nemici: per strada, agli incroci, davanti alle scuole, in casa e persino sotto il letto, lì dove il «babau» pensavamo di averlo sloggiato già da qualche anno ormai.
Statistiche, episodi cruenti di cronaca, il tuttologo di turno al talk show: tutto concorre a farci vivere nell'angoscia di una guerra strisciante, terribile perché diversa da tutte le altre. Perché il nemico non è oltre frontiera, magari pure con una divisa e una bandiera diversa dalle nostre, ma è... in mezzo a noi, tra di noi! Può essere chiunque, dato che nessuno gira con la nazionalità stampata in fronte, né possiamo chiedere a bruciapelo a qualsiasi passante che incrociamo per strada se si droga o milita in qualche baby gang.
Allora che fare? Mutandoni di lana contro il freddo e pistola sul comodino? E chi non vuole dubitare di tutti? E se fosse pensabile una strada alternativa, più responsabilizzante e più intelligente, persino più «dura», ma per lo meno più cristiana? Se «il loro problema» fossi io? Se evangelicamente, cioè, dovessi chiedermi non solo di chi io sia il prossimo (e non chi è il mio prossimo), ma anche di chi io sia il nemico (e, di nuovo, non chi è il mio nemico)? Si potrebbe provare a percorrere una simile strada...
Da parte mia ho cominciato con il dirmi che sono anch'io il rom che per sopravvivere rubacchia dove può e come può. Sono anch'io l'extracomunitario che farebbe di tutto, ma proprio tutto, per accedere al nostro bel sogno occidentale di benessere. Sono anch'io il piccolo bullo di periferia, in pantaloncini corti e lecca-lecca in bocca, ma che cerca di stare al passo con le aspettative sociali (la moda, la compagnia, gli adulti...). Sono anch'io il padre di famiglia, magari moralista e benpensante, che passa la sera tra le braccia di una prostituta (o amante) mentre moglie e figli guardano la tv, perché bisogna pur soddisfarla in qualche modo la propria sete d'amore. Sono anch'io il single che cerca di riempire la propria solitudine passando di avventura in avventura, senza guardare in faccia nessuno. Sono anch'io il ladro, lo stupratore, l'assassino, il genitore che abbandona il figlio, il marito che lascia la moglie perché le difficoltà sembrano montagne più alte dell'Everest, il politico che ruba. Sono io il fariseo che «giudica il fariseo perché giudica il pubblicano». Non giustifico né assolvo nessuno di questi atteggiamenti, sia chiaro, ma neppure li giudico. Perché che differenza c'è tra me e loro, tra il mio e il loro egoismo?. Che il mio, forse, è un pò più elegante? Che cosa ne so davvero io di loro? Che cosa non ho ancora combinato nella vita, che non potrei commettere domani stesso? Quando smetterò di urlare “IO” per sussurrare finalmente “TU” e “NOI”?
E allora che cosa posso fare? Ho pensato che ho davanti un anno intero, un tempo favorevole per rimboccarmi le maniche, e per cominciare a convertire tutte queste persone che vivono in me. Per prendere sul serio quella parola di salvezza, la bella notizia di un Dio che mi ama così come sono. E amandomi mi cambia la vita, la rimodella come farebbe un vasaio al tornio. Per rifarla più bella e più degna.
(Fabio Scarsato )

sabato 23 gennaio 2010

nel giardino della mia anima...........clic

clic

lore

creo……

imagination_jp romeyer imagination - jp romeyer

creo en el sol, incluso cuando no brilla;
creo en el amor, incluso cuando no se mostra;
creo en Dios, incluso cuando no habla

 

venerdì 22 gennaio 2010

la vita….

manoscritto1

 

“la vita va vissuta”..non è una frase fatta

è un romanzo sempre nuovo..inedito.. personale..
è il nostro best-seller che nessun altro potrà scrivere nè copiare!!
riserviamoci tutti i “diritti d’autore”!!!!

giovedì 21 gennaio 2010

aurora…….sibilla aleramo

the pigeon - l'aura

the pigeon – l’aura

Aurora dopo la notte senza sonno
sollevo la stuoia, respiro
il cielo è qualcosa che avevo obliato
aurora leggera a gli occhi e allo spirito
ombre di voli sul cornicione di fronte
aurora dopo la notte tempestosa
freschezza della città ancora pura
da questa soffitta devo partire
e tutto forse è stato invano
che importa, che importa!
Nessun uomo nessun sogno valgono
Questo saluto d’aria e luce
Aurora, tu mi ridai le ali
Il cielo è qualcosa che avevo obliato.
                                                           Sibilla Aleramo

mercoledì 20 gennaio 2010

che possa accadere…..gabriele romagnoli

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Che possa accadere un giorno,
un attimo nella vita di un uomo,
uno qualunque, uno dovunque,
che possa guardarsi dentro e sentirsi inaspettatamente
in pace con se stesso
Che la sua vita possa essere andata là dove lui desiderava
e se non è stato così che abbia imparato ad accettarla ugualmente
senza sforzo, con affetto
Che stia in un posto senza desiderare di trovarsi altrove,
accanto ad una persona senza pensare ad un'altra,
che abbia sogni ma non lo tengano sveglio la notte nella foga di realizzarli,
che non abbia paure,
porta aperta ad ogni futuro
Nessun rimpianto,
conti in pareggio con qualsiasi passato e nessun rimorso
in ogni caso nessun rimorso.
Che non lo divori l’ambizione, non l’abbruttisca l’invidia non lo ridicolizzi la vanità,
che per un istante ci sia un uomo che non odia,
che non ha tormento
e non sia umiliato dal mercimonio delle proprie possibilità e dei propri talenti
Che sia se stesso fino in fondo senza ritorno che accetti tutto quello che gli è successo,
che gli sta succedendo e gli succederà
Un piccolo immenso miracolo nell’esistenza della persona
Che sia l’esempio,
poi starà come sempre all’umanità dimenticarlo,
dileggiarlo o farne tesoro
e su quello costruire il percorso per il punto di equilibrio
in cui smettere infine di sprecare ogni istante desiderandolo diverso.

Gabriele Romagnoli

martedì 19 gennaio 2010

l'oceano di silenzio.............franco battiato

clic

credere è fare…………………david maria turoldo

my tear - raulliam

my tear – raulliam

La più amara inondazione della terra
sono le lacrime della povera gente,
lacrime silenziose e segrete:
acqua e sangue che gonfiano i fiumi
di tutti i paesi.

Impossibile che non succeda l'evento
impossibile che non debba accadere!
Fede è ribellarsi
fede è rompere le catene,
credere è fare giustizia.
( David Maria Turoldo )

venerdì 15 gennaio 2010

perch’io…….giorgio caproni

...perch'io

…perch’io
che nella notte abito solo..
anch’io.. di notte..
strusciando un cerino sul muro..
accendo cauto una candela
bianca..nella mia mente..
apro una vela
timida..nella tenebra….
e il pennino strusciando..che mi scricchiola,
anch’io scrivo e riscrivo
in sienzio e a lungo il pianto che mi bagna la mente

 

giovedì 14 gennaio 2010

per valli ombrose………..s. de simone

lakemountain

lake mountain – lore

per valli ombrose di faggi millenari..seguendo aspri sentieri..che l'occhio..fra l'erbe alte..
roride di rugiada..a fatica distingue..ho raggiunto la vetta baciata dal sole...
quanto è piccolo il mondo laggiù..quanti nani si affannano in misere cose!!
qui l'aria è fina...i pensieri più puri...
vedi fiori solitari di rara bellezza...
odi il ruscello cantare nel suo letto di pietra..
ed il vento sussurrare...
infiniti silenzi..
qui....nel dolce appassire dei sensi...
l'anima... nuda...incontra se stessa (s. de simone)

nel silenzio…..

lago nicaragua_ken mendoza

Nel silenzio ..la mia voce interiore si unisce
ai rumori dell’aria..al suono dell’acqua. 
e il mio pensiero supera la terra e le nuvole
per raggiungere l'infinito...

...il silenzio e' l' umiltà' in ascolto...
e' sentire...e capire... 
e' il tutto e il niente...

Il silenzio e' Preghiera... 

mercoledì 13 gennaio 2010

è arrivato omar……..

 

omar

è arrivato

Omar..

il nipotino di erika  

http://erikanapoletano.blogspot.com/

un bacione al piccolo e un abbraccio alla nonna

capita sempre…………..

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capita sempre….
quando qualcosa finisce non si porta mai via tutto…
ogni partenza prevede un arrivo..
una nuova possibilità..
lascia una traccia..
un colore..
una scia da seguire..
basta aprire bene gli occhi  e non sfuggirà..
non si sa dove porterà..
non si sa quali colori userà il cielo per dipingere il tramonto di domani..
potrebbe anche piovere..
ma il grigio non è altro che un colore fra tanti..
per un sole che va..c’è un tramonto che arriva…
per una stella che cade spegnendosi..c’è un’alba che sorge ed illumina..
per un amico che ci saluta..c’è il suo ricordo che rimane..perchè se tutto fosse stabile e fermo non ci sarebbero i colori per dipingere il cielo..nuovi amori in arrivo..spiagge prima vuote e poi piene di schizzi e risate…non ci sarebbero l’autunno..e poi l’inverno e la primavera..non ci sarebbe quella danza di arrivi e arrivederci..e addii..

non ci sarebbe la vita

lunedì 11 gennaio 2010

innamorata della vita

FontBase


lasciare l’oblio notturno…
aprire la finestra dell’anima…
aspirare avida profumi
di speranza..di vita….
della vita di cui
ancora oggi
sono profondamente innamorata

l’irreale ………..da “soffocare” - chuck palahniuk

Le leggi che ci permettono di vivere sicuri sono  le stesse che ci condannano alla noia. Se non possiamo accedere al caos autentico, non avremo mai autentica pace. Se le cose non hanno la possibilità di peggiorare, non miglioreranno.

Tutte cose che la Mamma gli raccontava. Gli diceva: "L'unica frontiera che ci rimane è il mondo dell'intangibile. Tutto il resto è cucito troppo stretto.. ingabbiato da troppe leggi.”

Per intangibile la Mamma intendeva  Internet, i film, la musica, le storie, l'arte, le voci che corrono, i programmi per computer, tutto ciò che non è reale. Le realtà virtuali. Le simulazioni. La cultura.

L'irreale è più potente del reale.

Perchè la realtà non arriva mai al grado di perfezione cui può spingersi l'immaginazione.

Perchè soltanto ciò che è intangibile, le idee, i concetti, le convinzioni, le fantasie, dura. Le pietre si sgretolano. Il legno marcisce.
La gente, beh ... la gente muore.

Ma le cose fragili, come un pensiero, un sogno, una leggenda, durano in eterno.

Se riesci a modificare il modo di pensare delle persone, diceva. Il modo che hanno di vedere se stessi. Il modo che hanno di vedere il mondo. Se riesci a fare questo, allora puoi cambiare il modo in cui vivono. Ed è questa l'unica cosa duratura che una persona può creare.

Tanto prima o poi, diceva sempre la Mamma, i ricordi, le storie e  le avventure saranno tutto ciò che rimarrà di te.

domenica 10 gennaio 2010

il cielo……………victor hugo

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Un punto microscopico brilla,
poi un altro, poi un altro:
è l'impercettibile,
è l'enorme.
Questo lumicino
è un focolare,
una stella,
un sole,
un universo;
ma questo universo è niente.

Ogni numero è zero
di fronte all'infinito.

L'inaccessibile unito all'impenetrabile,
l'impenetrabile unito all'incommensurabile:

questo è il cielo.

infanzia…..rainer maria rilke

kids - rarindra prakarsa
rarindra prakarsa - kids

Si dovrebbe riflettere a lungo per parlare
di certe cose che così si persero...
quei lunghi pomeriggi dell'infanzia
che mai tornarono uguali - e perchè?

Dura il ricordo.... forse in una pioggia..
ma non sappiamo ritrovarne il senso;
mai fu la nostra vita così piena
di incontri, di arrivederci, di transiti
come quando ci accadeva soltanto
ciò che accade a una cosa o a un animale:
vivevamo la loro come una sorte umana
ed eravamo fino all'orlo colmi di figure.

Eravamo come pastori immersi
in tanta solitudine e immense distanze,
e da lontano ci chiamavamo e ci sfioravamo,
e lentamente fummo - un lungo, nuovo filo -
immersi in quella catena di immagini
in cui duriamo... e ora... durare ci confonde.

 

sabato 9 gennaio 2010

eterno…………….giuseppe ungaretti

 

51004952_Doyouremember4 anna pagnacco – do you remember?

Tra un fiore colto e l'altro donato

l'inesprimibile nulla

quase nada – quasi niente…………….eugenio de andrade

 

bird in the hand - al hawat

O amor
é uma ave a tremer
nas mãos duma criança.
Serve-se de palavras
por ignorar
que as manhãs mais limpas
não têm voz.


bird in the hand - al hawat



L'amore
è un uccello tremante
nelle mani di un bambino.
Si serve di parole
perché ignora
che le mattine più limpide
non hanno voce.

venerdì 8 gennaio 2010

appartengo al silenzio………………dal web

Appartengo al Silenzio
quando l’empio vocìo del mondo..
maschera disfatta
nell’ansimante ricerca dell’Io supremo..
calpesta la sacralità della Vita..
tumulando grani di umanità..
disincantate parvenze..
inganno dei sensi..
fragili spermi di una terra inaridita e abbandonata
che ancora promette
vene cospicue di autentica mistica speranza
e zolle dissodate dall’operoso ingegno di menti illuminate

Appartengo al Silenzio
quando lo sguardo consolante della sera
indugia con mite malinconia
e si leva in alto verso la notte
a scorgere un cielo inviolabile ed immortale
che offre al cuore un’alcova sicura
dove deporre i pensieri

Appartengo al Silenzio
quando il filo dei ricordi annoda l’alfa e l’omega
di ogni trascorso attimo..parabole di gesti ed emozioni..
intarsi d’anima e di carne
che segnano l’essenza primordiale dell’esistere

Appartengo al Silenzio
quando dispiego le ali alla preghiera
dal nido dell’oblio
e tocco l’infinita presenza della luce
nella tela celeste
e nel Silenzio si svela la Parola
(dal web)

giovedì 7 gennaio 2010

grigio……….costantino kavafis

who1

anna pagnacco – who?

[...] Serbali tu com'erano… memoria.
E più che puoi… memoria… di quell'amore mio
recami ancora.. più che puoi.. stasera.

tu non le puoi vedere – da “la voce a te dovuta”….pedro salinas

 

36621008.teardrop

Tu non le puoi vedere;
io sì.
Terse, rotonde, tiepide.
Lentamente
vanno al loro destino:
lentamente, per indugiare
più a lungo sulla tua carne.
Vanno verso il nulla; non sono
che questo il loro scorrere.
E una traccia, verticale,
che si cancella subito.
Astri?
Tu
non le puoi baciare.
Le bacio io per te.
Hanno un sapore; sanno
dei succhi del mondo.
Che gusto nero e denso
di terra, di sole, di mare!
Restano un istante
nel bacio, indecise
fra la tua carne fredda
e le mie labbra; infine
io le prendo. E non so
se erano davvero per me.
Perché io non so nulla.
Sono stelle, o segni,
sono condanne o aurore?
Né guardando né coi baci
ho imparato che cos’erano.
Ciò che vogliono resta
là indietro, tutto ignoto.
E così pure il loro nome.

(Se le chiamassi lacrime
nessuno capirebbe).
Pedro Salinas [La voce a te dovuta]

mercoledì 6 gennaio 2010

epifania……………….mario luzi


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 hieronymus bosch - epifania 

Notte, la notte d ‘ansia e di vertigine
quando nel vento a fiotti interstellare,
acre, il tempo finito sgrana i germi
del nuovo, dell’intatto, e a te che vai
persona semiviva tra due gorghi
tra passato e avvenire giunge al cuore
la freccia dell’anno … e all’improvviso
la fiamma della vita vacilla nella mente.
Chi spinge muli su per la montagna
tra le schegge di pietra e le cataste
si turba per un fremito che sente
ch’è un fremito di morte e di speranza.

In una notte come questa,
in una notte come questa l’anima,
mia compagna fedele inavvertita
nelle ore medie
nei giorni interni grigi delle annate,
levatasi fiuto’ la notte tumida
di semi che morivano, di grani
che scoppiavano, ravviso’ stupita
i fuochi in lontananza dei bivacchi
piu’ vividi che astri. Disse: è l’ora.
Ci mettemmo in cammino a passo rapido,
per via ci unimmo a gente strana

Ed ecco

Il convoglio sulle dune dei Magi
muovere al passo dei cammelli verso
la Cuna. Ci fu ressa di fiaccole, di voci.
Vidi gli ultimi d’una retroguardia frettolosa.
E tutto passo’ via tra molto popolo
e gran polvere. Gran polvere.

Chi andò, chi reco’ doni
o riposa o se vigila non teme
questo vento di mutazione:
tende le mani ferme sulla fiamma,
sorride dal sicuro
d’una razza di longevi.

Non più tardi di ieri, ancora oggi.

6 gennaio…………..


befana

ops…………………

witch_wall  

nonostante l’impatto……

buonissima epifania….amiche mie!!!!!!

lunedì 4 gennaio 2010

erba...........blaga dimitrova


Nessuna paura
che mi calpestino.

Calpestata, l'erba
diventa un sentiero.

Blaga Dimitrova

scritto sulla sabbia – herman hesse

bolla di sapone - lore

Che il bello e l'incantevole
siano solo un soffio e un brivido…
che il magnifico.. l’entusiasmante..l’ amabile non duri: nube, fiore, bolla di sapone,
fuoco d'artificio e riso di bambino,
sguardo di donna nel vetro di uno specchio,
e tante altre fantastiche cose,
che esse appena scoperte svaniscano,
solo il tempo di un momento
solo un aroma, un respiro di vento,
ahimè lo sappiamo con tristezza.

E ciò che dura e resta fisso
non ci è così intimamente caro:
pietra preziosa con gelido fuoco,
barra d'oro di pesante splendore;
le stelle stesse, innumerabili,
se ne stanno lontane e straniere,
non somigliano a noi -
effimeri-,
non raggiungono il fondo dell'anima.


No, il bello più profondo e degno dell'amore

pare incline a corrompersi,
è sempre vicino a morire,
e la cosa più bella, le note musicali,
che nel nascere già fuggono e trascorrono,
sono solo soffi, correnti, fughe
circondate d'aliti sommessi di tristezza
perché nemmeno quanto dura un battito del cuore
si lasciano costringere, tenere;
nota dopo nota, appena battuta
già svanisce e se ne va.
Così il nostro cuore è consacrato
con fraterna fedeltà
a tutto ciò che fugge e scorre,
alla vita,
non a ciò che è saldo e capace di durare.
Presto ci stanca ciò che permane,
rocce di un mondo di stelle e gioielli,
noi anime-bolle-di-vento-e-sapone
sospinte in eterno mutare. 

rosa_elena kutsrosa – elena kuts 

Spose di un tempo, senza durata,
per cui la rugiada su un petalo di rosa,
per cui un battito d'ali d'uccello
il morire di un gioco di nuvole,
scintillio di neve, arcobaleno,
farfalla, già volati via,
per cui lo squillare di una risata,
che nel passare ci sfiora appena,
può voler dire festa o portare dolore.
Amiamo ciò che ci somiglia,
e comprendiamo
ciò che il vento ha scritto
sulla sabbia.

da: “La felicità” -  versi e pensieri