giovedì 28 aprile 2011

ci sono persone….

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treno nella neve – claude monet

Ci sono persone che nella nostra vita sono soltanto di passaggio.
Fiume sul suo letto, o mare che nelle onde nasce, e muore; il secondo gradino che serve, soltanto, per arrivare al primo.

Come i viaggiatori alla stazione che attendono, e quel treno arriverà forse in ritardo, o forse puntuale chi lo sa.
Prima o poi arriverà; non credo al mai.


Ecco, queste persone sono treni che passano, e prima o poi arrivano, ti sfiorano e forse t’investono lasciandoti i pezzi di ciò che eri. E liberandoti un posto nello scompartimento per ciò che sarai.
Tu, clandestino, non metterti davanti al treno, non cercare di fermarlo, e neppure, forse, forzati troppo per prenderlo. Clandestino, tutto sta nel dirsi bene, l’ho perso. Oppure bene, l’ho preso e, ovunque mi abbia portato, ho viaggiato dove volevo. Prima o terza classe, amico mio, non importa.
Ci sono persone nella nostra vita, come le lucciole; in grado di accendersi e plasmarci, è un attimo, un soffio di vento, e la luce si spenge ché non era niente; si, non era niente. Passa.
Ci sono persone, nella nostra vita, come gli alberi, e tu dal finestrino del treno t’affacci ogni volta che vuoi sapendo che potrai vederle, salutarle, sempre piantate lì, al medesimo posto, anche se il tempo potrà cambiare e divenire bello o brutto, non importa. Gli alberi quei sugheri ardentiardesi saranno piantati lì, e sicuri di te, e di loro.
Ci sono persone, nella nostra vita, in grado di cambiarla, portatori partorienti tali di energia che soltanto in positivo, potranno fecondarti.
Ci sono persone, nella nostra vita, c’è una persona nella nostra vita; solo una ci sarà così. E ti dirà le stesse cose con parolepelle; perlediparole diverse. Clandestino mio; tu ragazza, sarai in grado d’interpretarle?
Non si annuncia, non si chiede perché tu sei Poeta, perché lei è.
Solo, sa che è, solo, sa che c’è, e che tu ci sei. Solo, per lei.
E tra fango e terra qual è la differenza?E il treno corre fangofangofango terraterraterra e capisci che è stato l’unico viaggio, quello nella tua vita, in cui davvero sei stato te stesso.

Allora saprai ciò che volevi sapere.
Comprenderai che ogni cosa è tutto ed il contrario di tutto
E non oserai, no, domandare altro.


Giovanna Mulas, estratto da Delle Trascorse Stagioni, romanzo

lunedì 25 aprile 2011

25 aprile 2011

mi piace ricordare il 25 aprile 1945 in modo inconsueto…
nessuno scritto..
ma una litografia di aligi sassu

LITOGRAFIA
la liberazione: 25 aprile – aligi sassu
Su un fondo variegato di blu, due figure femminili colorate di rosa, sulla sinistra in primo piano, sono protese in avanti col pugno sinistro levato, dietro un cavallo con la criniera al vento. In alto, al di sopra di questo gruppo, tre bianche colombe si librano in volo con le ali spiegate.
E' noto l'impegno politico giovanile di Aligi Sassu contro la dittatura fascista. Arrestato nel 1937 insieme ad altri artisti suoi compagni, Franchina, Grosso, Joppolo, Migneco e Birolli, per sovversione contro lo stato, fu condannato a dieci anni di reclusione, ma il 27 luglio del 1938 ottenne la grazia dal re su richiesta di suo padre Antonio. Negli anni seguenti, benché concentrato sul proprio lavoro artistico, la passione politico-civile di Sassu non venne mai meno, come dimostra anche questa litografia del '75, incentrata sul tema della pace allora minacciata dalle tensioni della guerra fredda e dal pericolo di un devastante conflitto atomico.
La litografia fu eseguita per conto dei 347 Comuni della Provincia di Como, ognuno dei quali ne ricevette una copia, il che spiega l'alto numero della sua tiratura. Questo esemplare appartiene al gruppo delle prove d'artista stampate al di fuori di tale tiratura.
Ci troviamo di fronte a una rappresentazione allegorica dello spirito del 25 aprile 1945 e della Liberazione, quando la caduta del fascismo accendeva le speranze di pace e le aspirazioni di libertà di milioni di italiani appena usciti dalla tragedia della guerra. Le colombe bianche della pace emergono da un fondo blu cupo. Il cavallo, uno soggetti preferiti da Sassu, simbolo di libertà e di vita, ne accompagna il corso, mentre le due donne, in primo piano con il braccio proteso in avanti, impersonano la speranza, come sottolinea il rosa delle loro figure. Un mosso e trascinante corteo di vittoria e di pace, insomma, dove il colore ha valenza simbolica. Il tema della vita, della pace e della speranza è del resto ulteriormente evidenziato dal vorticoso moto diagonale ascendente dell'intera composizione.
e una versione particolare di “fischia il vento”
suonata da giorgio gaslini
una versione particolare di ..."fischia il vento" una celebre canzone popolare, il cui testo fu scritto nel settembre 1943, ovvero quando iniziò la resistenza, da Felice Cascione (2 maggio 1918 - 27 gennaio 1944) per incitare il movimento partigiano. La musica è quella della canzone russa Katyusha. Con Bella ciao, è una delle più famose canzoni che commemorano la resistenza.

 
al pianoforte giorgio gaslini



Fischia il vento, urla la bufera
scarpe rotte eppur bisogna andar
a conquistare la rossa primavera
dove sorge il sol dell'avvenir.
Ogni contrada è patria del ribelle
ogni donna a lui dona il sospir
nella notte lo guidano le stelle
forte il cuore e il braccio nel colpir.
Se ci coglie la crudele morte
dura vendetta sarà del partigian
ormai sicura è già la dura sorte
del fascista vile traditor.
Cessa il vento calma è la bufera
torna a casa il fiero partigian
sventolando la rossa sua bandiera
vittoriosi, alfin liberi siam.

domenica 24 aprile 2011

buona pasqua

first rays_roberto carli[3]

Siediti ai bordi dell'aurora, per te sorgera' il sole.
Siediti ai bordi della notte, per te brilleranno le stelle.
Siediti ai bordi del torrente, per te cantera', l'usignolo.
Siediti ai bordi del silenzio, Dio ti parlera'.

BUONA PASQUA!!!!!!!!!