dachau
Se comprendere è impossibile,
conoscere è necessario.
(Primo Levi)
La farfalla
L’ultima, proprio l’ultima,
di un giallo così intenso, così
assolutamente giallo,
come una lacrima di sole quando cade
sopra una roccia bianca
- così gialla, così gialla! -
l’ultima,
volava in alto leggera,
aleggiava sicura
per baciare il suo ultimo mondo.
Tra qualche giorno
sarà già la mia settima settimana
di ghetto:
i miei mi hanno ritrovato qui
e qui mi chiamano i fiori di ruta
e il bianco candeliere del castagno
nel cortile.
Ma qui non ho visto nessuna farfalla.
Quella dell’altra volta fu l’ultima:
le farfalle non vivono nel ghetto.
Pavel Friedman, 4.06.1942
Nato a Praga il 7.01. 1921
Deportato nel campo d i concentramento di Terezin il 26 aprile del 1942
Morto ad Aushwitz il 29.09.1944
(I bambini di Terezin furono 15.000. Quando il campo fu liberato dai sovietici, solo un centinaio erano ancora vivi. Gli altri erano stati o avvelenati o cremati.
Oltre ai loro 4000 disegni, sono stati ritrovati diari, 66 poesie, libri di ricordi e periodici illegali, i cui autori furono gli stessi bambini. Il tutto oggi è custodito presso il Museo Ebraico di Praga.)
Vedrai che è bello vivere
Chi s'aggrappa al nido
non sa che cos'è il mondo,
non sa quello che tutti gli uccelli sanno
e non sa perché voglia cantare
il creato e la sua bellezza.
Quando all'alba il raggio del sole
illumina la terra
e l'erba scintilla di perle dorate,
quando l'aurora scompare
e i merli fischiano tra le siepi,
allora capisco come è bello vivere.
Prova, amico, ad aprire il tuo cuore alla bellezza
quando cammini tra la natura
per intrecciare ghirlande coi tuoi ricordi:
anche se le lacrime ti cadono lungo la strada,
vedrai che è bello vivere.
Ilanus Fischi
nato il 29.9.33
morto ad Auschwitz il 6.10.44
Buon giorno cara Lori spero che tutto vada a gonfie vele, è un piacere leggere i tuoi racconti, le tue poesie. Un grazie di esserci,
RispondiEliminaTomaso
oggi, i bambini di Trezin tornano a vivere nei nostri cuori... e non è poco, ci parlano anche per quei bambini che la storia non ha memoria, ma sono morti per la stupidità e cattiveria dell'uomo.
RispondiEliminaTi scrivo ciò che so dei bambini di Trezin.
RispondiEliminaAvevano un maestro di disegno e pittura Freidl Dicker-Brandejs, pittrice e insegnante d’Accademia, che ‘diresse’ la scuola dal 1941 al 1945.
Le classi erano ‘aperte’, non divise nettamente per fasce d’età; durante le lezioni di disegno, i bambini venivano divisi in due gruppi, a cui l’insegnante assegnava temi da esprimere in totale libertà.
Così, questi bambini costretti a vivere in condizioni di continua paura, di estrema precarietà, privati del loro tempo e del loro mondo, del conforto e della rassicurazione della famiglia… i bambini di Terezìn componevano poesie, recitavano, disegnavano.
Bambini impauriti, bambini separati dai loro genitori erano a poco a poco trasportati lontano, nel mondo della poesia, dei colori e dei disegni...
ti immagini? Che umana cattiveria? era come se gli avessero dato in dono un pacchetto che nascondeva dentro l'orrore della morte.
Non ci sono parole.
Bellissimo post Lore
Lilly
grazie lilly....
RispondiEliminadavvero non ci sono parole...
ha ragione primo levi...comprendere è impossibile....conoscere è indispensabile
un abbraccio...lore
non c'è niente che possa esprimere ciò che si prova leggendo, immaginando, vedendo... solo le lacrime possono in parte esprimerlo.
RispondiEliminaPoi resta il vuoto e il silenzio.
Un abbraccio
Dobbiamo sempre ricordare per non dimenticare, e fare in modo che non succedano più. Anche se nel mondo succedono cose simili, ma vengono taciute.... ciao buona settimana Angelo.
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