domenica 30 maggio 2010

ESCREVO………e. de andrade

 

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Escreto já com a noite
em casa. Escrevo
sobre a manhã em que escutava
o rumor da cal
ou do lume,
e eras tu somente
a dizer o meu nome.
Escrevo
para levar à boca
o sabor da primeira
boca que beijei
a tremer.
Escrevo
para subir às fontes.
E voltar a nascer.

Scrivo già con la notte
in casa. Scrivo
sulla mattina in cui ascoltavo
il rumore della calce
o del fuoco,
ed eri tu soltanto
a dire il mio nome.
Scrivo
per portare alla bocca
il sapore della prima
bocca che baciai tremante.
Scrivo
per arrivare alle origini.
E tornare a nascere.

sabato 29 maggio 2010

l’amore immaturo….erich fromm

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le champ de marguerites – claude theberge

L'amore immaturo dice:
ti amo perché ho bisogno di te.

L'amore maturo dice:
ho bisogno di te perché ti amo
.

 

giovedì 27 maggio 2010

ho trovato dio…….Christian Bobin


pozzanghera
pozzanghera - Rilunesil

Ho trovato Dio nelle pozzanghere d'acqua,
nel profumo del caprifoglio,
nella purezza di certi libri
e persino in certi atei.
Non l'ho quasi mai trovato presso coloro
il cui mestiere consiste nel parlarne.

Christian Bobin

mercoledì 26 maggio 2010

un sorriso

 

fineartsgarage_Joy_and_Happiness

fa a tutti la carità di un sorriso..
un volto sempre austero è un giorno nuvoloso..
è un paesaggio fosco..un libro in lingua straniera…
ascolta sempre ciò che gli altri vogliono dirti
e il tuo sorriso sia elogio..risposta..obiezione..
commento..avvertimento..conforto..mistero..

domenica 23 maggio 2010

pentecoste…..la domenica delle rose

PENTECOSTE
LA “PIOGGIA DEI PETALI” SUI FEDELI
AL PANTHEON


pantheon rose

questa  mattina cinque vigili del fuoco dopo aver raggiunto la sommità della cupola ad un'altezza dei 43 metri hanno lasciato  cadere 'dall'occhio del cielo' - l'ampia apertura circolare di 9 metri di diametro che irradia luce e calore all'interno del Pantheon - migliaia di petali di rose rosse sui fedeli. Sette i sacchi di tela contenenti i petali trasportati dai vigili del fuoco, alla sommità della cupola attraverso delle scale interne e passaggi obbligati. Le rose rosse sono regalate dal comune di Giffoni Valle Piana in provincia di Salerno.

Nell'antico rito religioso risalente al Medio Evo, il Papa nel giorno della Pentecoste annuncia la discesa dello Spirito Santo sugli Apostoli sotto forma di fiammelle rappresentate dai petali di rose.

pantheon_1

23 maggio 1998 – 23 maggio 2010


Giovanni_Falcone

giovanni falcone

stralcio da :
Nota introduttiva all'edizione 1995 di
COSE DI COSA NOSTRA
(Marcelle Padovani)

"Non avrebbe voluto diventare un eroe,
Giovanni Falcone.
Perché era convinto che uno stato tecnicamente attrezzato e politicamente impegnato potesse sconfiggere il crimine organizzato facendo a meno di tanti sacrifici individuali.
Per Falcone, la responsabilità collettiva di un ufficio specializzato, di una istituzione locale, di una Procura nazionale, avrebbe dovuto cancellare le singole personalità e dunque la vulnerabilità dei singoli operatori dell'Antimafia.
" Quando esistono degli organismi collettivi," diceva" quando la lotta non è concentrata o simboleggiata da una sola persona, allora la mafia ci pensa due volte prima di uccidere."
Non avrebbe dunque , Falcone, voluto diventare un eroe.
"Vale la pena," gli avevo chiesto durante un'intervista televisiva del gennaio 1988 "vale la pena di rischiare la propria vita per questo stato?"
E lui rispose, un po' sconcertato: "Che io sappia, c'è soltanto questo stato, o più precisamente questa società di cui lo Stato è l'espressione."
Non eroe per vocazione, ma servitore dello stato: questo era il giudice Falcone."

occorre compiere fino in fondo il proprio dovere,
qualunque sia il sacrificio da sopportare,
costi quel che costi,
PERCHE’ IN CIO’ STA L’ESSENZA
DELLA DIGNITA’ UMANA
(giovanni falcone)

we are the champions…….

inter1

siamo

campioni d’europa

 

sabato 22 maggio 2010

incantevole…masa mbatha opasha

incantevole

incantevole il sole senza nuvole
la notte quieta senza buio
la terra senza guerra
incantevole la vita d'amore
la pace universale
la libertà di ogni bimbo nel mondo
incantevole un bacio che spegne le lacrime
un sorriso,
un abbraccio che porta felicità
la gioia, la speranza che ce la faremo!

incantevole io che scrivo
tu che leggi o ascolti
e mi comprendi

venerdì 21 maggio 2010

no choice…………….Norman McCraig

you left me in rain1_la khan
you left me in rain – la khan

I think about you
In as many ways as rain
comes.
(I am growing,
as I get older,
to hate metaphors –
their exactness
and their inadequacy.)
Sometimes these thoughts are
a moistness,
hardly falling,
than which
nothing is more gentle:
sometimes,
a rattling shower,
a bustling
Spring-cleaning
of the mind:
sometimes,
a drowning downpour.
I am growing,
as I get older,
to hate metaphors,
to love gentleness,
to fear downpours

Penso a te
nei vari modi in cui la pioggia scende.
(sempre di più,
con l’età,
odio le metafore –
la loro rigidità
la loro inadeguatezza.)
A volte questi pensieri sono
una pioggerellina,
appena percettibile,
della quale
niente  è  più leggero:
a volte
uno scroscio battente,
una solerte
pulizia primaverile
della mente:
a volte,
un terribile temporale.
Sempre di più,
con l’età,
odio le metafore,
amo la leggerezza,
temo i temporali.

giovedì 20 maggio 2010

sono passati 10 anni

te ne sei andato 10 anni fa….
in una tiepida sera di maggio

oldman_Rakesh Syal2 nell'ultimo secondo
in cui ho potuto ancora guardarti
ho visto una sola cosa nei tuoi occhi..

una lacrima
salita come acqua di sorgente
dalle profondità dell'anima..
così dura e così crudele
da lacerare il cuore..
così triste e così serena..
una lacrima
che doveva restare ..ma che voleva scendere..
una lacrima
piena di carezze e di tenerezza..
così bella e così pura..
così perfetta e così segreta..
che nel suo silenzio ha detto cose
che nessuno oltre noi
saprà mai

amor desperado…………silvina ocampo

Senza nome5

Mátame, espléndido y sombrío amor,
si ves perderse en mi alma la esperanza;
si el grito de dolor en mí se cansa
como muere en mis manos esta flor.
En el abismo de mi corazón
hallaste espacio digno de tu anhelo,
en vano me alejaste de tu cielo
dejando en llamas mi desolación.
Contempla la miseria, la riqueza
de quien conoce toda tu alegría.
Contempla mi narcótica tristeza.
¡Oh tú, que me entregaste la armonía!
Desesperando creo en tu promesa.
Amor, contémplame, en tus brazos, presa.

Vale di più la tua ruga…..paolo silenziario

io trovo questo sonetto..
di grande dolcezza e delicatezza

vale

Paolo Silenziario nacque intorno al 500 e morì verso il 575. Di nobile famiglia, ricoprì l’incarico di “cerimoniere” (silenziario, appunto), presso la corte di Giustiniano. Delle sue opere restano gli ottanta epigrammi pervenuti con l’Antologia Palatina ed alcuni poemi, tra cui la Descrizione del tempio di Santa Sofia.

mercoledì 19 maggio 2010

te…………….erich fried

102681566.TEkzMmsd author: anna pagnacco

Te
lasciarti essere te
tutta intera
Vedere
che tu sei tu solo
se sei
tutto ciò che sei
la tenerezza
e la furia
quel che vuole sottrarsi
e quel che vuole aderire
Chi ama solo una metà
non ti ama a metà
ma per nulla
ti vuole ritagliare a misura
amputare
mutilare
Lasciarti essere te
è difficile o facile?
Non dipende da quanta
intenzione e saggezza
ma da quanto amore e quanta
aperta nostalgia di tutto-
di tutto
quel che tu sei
del calore
e del freddo
della bontà
e della protervia
della tua volontà
e irritazione
di ogni tuo gesto
della tua ritrosia
incostanza
costanza
Allora
questo
lasciarti essere te
non è forse
così difficile
Erich Fried

la riflessione di un uomo!

mi è arrivata da erika…e l’ho girata a voi…è troppo carina

un uomo aveva tre care amiche..ma non sapeva quale sposare…
allora decise di fare un test, per vedere quale fosse la più adatta a diventare sua moglie..
prelevò 15.000 € dalla sua banca..ne diede 5000 a ciascuna dicendo:
”spendili come vuoi”

la prima andò a fare shopping..acquistò vestiti per sè…scarpe.. gioielli.. andò dal parrucchiere.. dall’estetista.. quindi tornò dall’uomo e gli disse: “ho speso tutti i soldi per essere più bella per te..per piacerti..tutto ciò perchè ti amo”

anche la seconda andò a fare shopping..acquistò vestiti per lui..un lettore CD/MP3..un cellulare ultima generazione..un televisore a schermo piatto con DVD e sistema home-theatre..scarpe da jogging..mazze da golf..poi tornò dall’uomo e gli disse: ”ho speso tutti i soldi per renderti felice..tutto ciò perchè ti amo”

la terza prese i soldi e li investì in borsa..in tre giorni raddoppiò il proprio investimento..rese i 5000 € all’uomo e gli disse: ”ho investito i tuoi soldi e ho guadagnato i miei..ora sono libera..posso fare ciò che voglio col mio denaro e non dipendo più da te..tutto ciò perchè ti amo”

allora l’uomo si mise a riflettere
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riflettere…..gli uomini riflettono molto
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riflettere….e sì…gli uomini riflettono veramente tanto
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riflettere….uff……è veramente lunga
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e sposò quella con le tette più grosse
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perchè un uomo riflette molto
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ma finisce sempre per fare le stesse ..azzate!!!!!!!

Scegliere da che parte stare

 

Quando si tratta della Chiesa, le parole di vittoria e di disfatta non hanno più il loro senso abituale. Mai la sentiamo così inerme come nei suoi trionfi nè così potente come nelle sue umiliazioni. Fino alla consumazione dei secoli vi saranno intorno alla croce lo stesso tumulto, lo stesso fermento d'insulti e di scherni, soprattutto la stessa indifferenza di Pilato, lo stesso colpo di lancia nel Cuore di Cristo inferto da una mano qualunque; ma vi saranno anche la stessa supplica del ladrone pentito, le stesse lacrime della Maddalena, e dinanzi al Cristo agonizzante l'atto di fede del centurione pentito e l'amore silenzioso del discepolo prediletto. A ciascuno di noi conoscere la parte che vuole fare in questo dramma eterno. A nessuno è concesso di non prendervi parte. Rifiutare di scegliere vuol dire aver già scelto.
François Mauriac

lunedì 17 maggio 2010

un libro nella libreria e un amico nel cuore

libreria del centro

i libri sono i migliori compagni di viaggio.. parlano quando ne abbiamo bisogno..tacciono quando vogliamo silenzio..fanno compagnia senza essere invadenti..danno moltissimo senza chiedere nulla… e a volte ..grazie ad un libro..anzi ..grazie alla ricerca di un libro si fanno incontri fortunati..

per continuare a leggere

http://vorreiraccontartiunastoria.blogspot.com/2010/05/un-libro-nella-libreria-e-un-amico-nel.html

sabato 15 maggio 2010

e dalla cassapanca un altro libro…..

in questi giorni dalla cassapanca escono solo libri …e paradossalmente il titolo di questo è “I troppi libri”

Un grande intellettuale messicano…Gabriel Zaid… ci presenta una riflessione insieme ironica e partecipata sull'universo dei libri e sulle diverse figure che lo costellano: autori, editori, librai, lettori contribuiscono tutti, in questo avvio di XXI secolo, a un mondo sovraffollato di libri dove l'abbondanza rischia di soffocare la qualità e dove le parole scritte rischiano di superare quelle lette. Eppure questo disincantato sguardo sul mondo editoriale, leggero nello stile quanto lucido nell'analisi, si risolve in un paradossale ma convincente elogio di Babele.

 

 

copj14

credo che questi brani stralciati e cuciti...diano un’idea del perchè il saggio di Zaid sia un libro da leggere da parte di chi legge, di chi scrive, di pubblica e di chi vende libri.

"La lettura di libri aumenta in modo aritmetico; la scrittura di libri aumenta in modo esponenziale. Se la nostra passione per la scrittura ci sfuggirà di controllo, in un prossimo futuro ci saranno più scrittori che lettori. (…) Quando il libro fece la sua comparsa, Socrate lo rifiutò ritenendolo inferiore alla conversazione.(…)La libertà e la felicità che si provano nella lettura generano assuefazione, e la forza della tradizione sta proprio in questa esperienza, che, in ultima analisi, sfrutta ogni innovazione, volgendola ai propri fini. Leggere libera il lettore e lo trasporta dal suo libro a una lettura di sé e di tutta la vita. Lo porta a partecipare alle conversazioni e, in qualche caso, a organizzarle lui stesso, proprio come fanno molti lettori attivi (…) L’unicità di ciascun lettore, riflessa nella particolare natura della sua biblioteca personale (il suo genoma intellettuale), fiorisce nella diversità. E la conversazione va avanti , tra gli eccessi della grafomania e gli eccessi del commercio, tra la diffusione incontrollata del caos e la concentrazione del mercato. (…) Il genere umano scrive più di quanto non riesca a leggere. Se per ciascun libro pubblicato ce ne sono uno o due che giacciono inediti, ciò significa che ogni anno vengono scritti due o tre milioni di libri.(..)
Sarebbe auspicabile che ogni anno venissero pubblicati solo alcuni libri, che potessero essere letti da ciascuna persona al mondo? (…) Ma cosa c’è che potrebbe essere detto a tutti? (…) Grazie ai libri, sappiamo che Socrate diffidava dei libri. Comparati alla conversazione, giudicava che mancassero di qualcosa. Disse a Fedro che scrivere è una simulazione del dialogo, che può sembrare un aiuto alla memoria, alla conoscenza e all’immaginazione, ma che, in ultima analisi, è controproducente. La gente vi fa affidamento e rinuncia a sviluppare la memoria, la conoscenza o l’immaginazione. E, quel che è peggio, inizia a credere di sapere le cose per il fatto di possedere dei libri. (...) Conversazioni intelligenti come quella tra Socrate e Fedro, che si incontrano per strada , si mettono a discutere di un bel brano di Lisia sull'amore e fanno una passeggiata fuori Atene per dibattere del suo significato, sono possibili solo in un mondo "sottosviluppato", dove la produttività è bassa e c'è molto tempo libero. (...) La cultura è conversazione. Scrivere, leggere, redigere un testo, stampare, distribuire, catalogare, recensire possono alimentare una conversazione e tenerla viva. (...) Perchè leggere? E perchè scrivere? Dopo aver letto cento, mille, diecimila libri nell'arco di una vita, cosa abbiamo letto? Nulla. Dire: "So solo di non avere letto nulla ", dopo aver letto migliaia di libri, non è falsa modestia. E' rigorosamente vero, al mille per cento. (...) Forse la comprensione della nostra finitudine è l'unico modo che abbiamo di accedere alla totalità che ci invita e ci conquista, creando in noi una sproporzionata ambizione totalizzante. Forse qualsiasi esperienza di infinità è un'illusione, quando non è, in realtà, un'esperienza di finitudine. E forse la misura della nostra lettura dovrebbe, dunque, essere non il numero di libri che abbiamo letto, bensì lo stato in cui ci lasciano. Che importanza ha quanto siamo colti e aggiornati, o quante migliaia di libri abbiamo letto? Ciò che importa e come ci sentiamo, come vediamo le cose, quello che facciamo dopo avere letto; se la strada e le nuvole e l'esistenza di altre persone ci importano oppure no; e se leggere ci rende, fisicamente, più vivi."

venerdì 14 maggio 2010

Una bellezza russa e altri racconti……vladimir nabokov

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[….] “I secoli trascorreranno e gli scolari sbadiglieranno sulla storia dei nostri sconvolgimenti; tutto passerà, ma la mia felicità, cara, la mia felicità rimarrà… nei sorrisi di una coppia danzante, in tutto quello con cui Dio avvolge con tanta generosità la solitudine umana". (vladimir nabokov)
tratto dal racconto “lettera che non raggiunse mai la russia”

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Com'è diversa dalla maliziosa Lolita la sua coetanea Nataša, con la camicetta bianca e la gonna beige costellata di bottoni su un fianco, mentre entra ed esce svolazzando dalla camera del padre malato, veglia sui suoi incubi notturni, corre in farmacia. Ma quanta voglia di evasione, abbandonandosi ai racconti esotici di Vol'f, quanta voglia di felicità nel suo sorriso malinconico. Nataša, con ogni probabilità il primo racconto scritto da Vladimir Nabokov, è pubblicato in esclusiva mondiale tradotto dal figlio Dmitri nel volume Una bellezza russa e altri racconti con cui Adelphi completa il progetto editoriale di proporre in italiano tutte le stories dell'autore. Si tratta di cinquantacinque racconti di cui dieci scritti in inglese, uno scritto in francese, a Parigi, da cui Nabokov transitò diretto in America, e i rimanenti in russo, tra il 1920 e il 1940 a Berlino, che in quegli anni era diventata la capitale della diaspora russa. Sono racconti "scritti a matita", per se stesso, per sua moglie, per una mezza dozzina di "cari amici defunti e ridacchianti", senza "uno scopo", che trovavano spazio in quotidiani émigrés come "Rul'" a Berlino o "Poslednie novosti" a Parigi, grazie a cui Nabokov arrotondava le proprie modeste entrate di precettore e maestro di tennis.
L'ambiente è tipico dell'emigrazione berlinese: alberghi, ristoranti, piccoli appartamenti in affitto, treni notturni, caffè deserti su cui immancabilmente scende il buio, mentre già "le sedie sbadigliano e vengono messe a dormire sui tavoli". I personaggi sono flâneurs straordinariamente ricettivi, solitari, che si circondano di oggetti chiamati a raccolta dal tempo e dallo spazio: libri squinternati, ninnoli, barattolini di vetro, spessi album su cui incollano di tutto, "dai ritagli dei propri versi fino a un biglietto del tram, russo". Non amano parlare della patria perduta, "così come persone ricche ma finite in rovina nascondono la loro miseria e diventano ancora più altere e inavvicinabili". È una cerchia di persone "totalmente irreali", separate dal mondo da una lastra di vetro, consapevoli di appartenere a una razza speciale di sognatori, come l'entomologo protagonista di L'aureliano, uno dei racconti più belli della raccolta: covano dentro di sé progetti che in gioventù potevano apparire deliziosamente eccitanti, ma che con il passare del tempo si trasformano in ossessioni cupe e iraconde. Formano una popolazione di espatriati, di eccentrici sradicati, il cui comportamento risente della natura provvisoria della loro cittadinanza: Aleksej L'vovič Lužin (cognome che ritroveremo in un altro futuro personaggio nabokoviano), cameriere nella carrozza ristorante di un treno tedesco, prende cocaina, non vede l'amata moglie da cinque anni e si suicida proprio sul treno su cui lei sta viaggiando; Lavrentij Ivanovič Kruževnicyn, Lik, gira la Francia con una compagnia teatrale in cui interpreta la parte di un russo in una commedia francese, è il prototipo dell'artista esiliato, condannato a vivere ai margini della vita.
Molti sognano di viaggiare, pur non abbandonando i sobborghi di Berlino, e costruiscono simbolici ponti immaginari fra la loro esistenza desolata e la visione della perfetta felicità. Una felicità commovente, lanciata come sfida nella Lettera che non raggiunse mai la Russia: "Mentre vago per le strade e le piazze e i sentieri accanto al canale, avvertendo distrattamente le labbra umide della stagione attraverso le suole consumate, porto con orgoglio la mia ineffabile felicità. I secoli trascorreranno e gli scolari sbadiglieranno sulla storia dei nostri sconvolgimenti; tutto passerà, ma la mia felicità, cara, la mia felicità rimarrà nel madido riflesso di un lampione, nel cauto svoltare dei gradini di pietra che scendono fin dentro le acque nere del canale, nei sorrisi di una coppia danzante, in tutto quello con cui Dio avvolge con tanta generosità la solitudine umana".
La felicità è un tema che, in modo sorprendente, ricorre spesso nei racconti. "Sto così bene", pensa Nataša e ride nel cuscino, mentre nella testa i pensieri sono come tiepide scintille che si spargono soavi all'intorno. Nel racconto In balia del caso la vecchia principessa Uchtomskij sa che "delle cose allegre si può parlare solo in modo allegro, senza crucciarsi perché non ci sono più". Il protagonista di Dettagli di un tramonto dice a se stesso: "Come sono felice, come tutto intorno a me esalta la mia felicità", mentre quello di Il temporale "si addormenta esausto per la felicità della giornata". Vasilij Ivanovič di Reclutamento, vecchio e malato, abituato ormai a un vuoto plasmato a sua immagine, si domanda da dove venga questa felicità, "questa onda lunga di felicità che trasforma all'istante l'anima in qualche cosa di immenso, trasparente e prezioso". Sorprendente è il fatto che venga da uno scrittore che ha recentemente perduto la patria, la propria fortuna e il padre, ucciso a Berlino quando Vladimir aveva ventidue anni. Ritroviamo la stessa percezione di felicità nei racconti degli anni successivi: il narratore di Ultima Thule, un frammento dell'ultima novella scritta in russo da Nabokov, rivela a un amico che "nei momenti di felicità, di estasi, quando la mia anima è nuda, sento improvvisamente che non ci si estingue al di là della tomba". Il fascino di un possibile "aldilà", la paura della morte, conseguenza dell'"instabilità della classe sociale" cui appartengono i personaggi, si intrecciano con la precisa anatomia del momento in cui la vita diventa morte. Quando Nina, la protagonista di Primavera a Fial'ta che ricorda la cechoviana dama con il cagnolino, si schianta con la sua auto gialla contro il camion di un circo itinerante, capiamo perché il pezzetto di carta argentata aveva luccicato in quel modo sul selciato, perché il bagliore di un vetro aveva tremato sulla tovaglia, perché il mare era tutto un luccichio: "Gradualmente, impercettibilmente, il bianco cielo sopra Fial'ta si era impregnato di sole, ne era tutto pervaso, e il bianco fulgore traboccante si dissolveva sempre più".
Ogni racconto è una vertiginosa speculazione metafisica e una piccola storia poetica che si addentra nel labirinto dei ricordi, nutrita di riferimenti alla cultura letteraria russa. È sufficiente una fugace visione, una sensazione, un suono, il delicato, effimero chiaroscuro degli oggetti più insignificanti, le pietre sull'arenile, le more di un polveroso cespuglio, per far rivivere il passato, in una fusione di sogno e memoria. Memorabile resta l'immagine di Colette, il Primo amore di Nabokov, nato a Biarritz: i due si rivedranno a Parigi, alla fine delle vacanze, in un parco fulvo, sotto un freddo cielo azzurrino, che si dissolve in uno sbuffo di iridescenza simile alla “spirale arcobaleno di una biglia di vetro".(recensione Nadia Caprioglio)

giovedì 13 maggio 2010

non amare………jiddu krishnamurti

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Non amare il florido ramo,
non mettere nel tuo cuore
la sua immagine sola;
essa avvizzisce. 

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Ama l'albero intero,
così amerai il florido ramo,
la foglia tenera e la foglia morta,
il timido bocciolo ed il fiore aperto,
il petalo caduto e la cima ondeggiante,
lo splendido riflesso dell'Amore pieno.

Ama la vita nella sua pienezza,
essa non conosce decadimento.

Jiddu Krishnamurti

domenica 9 maggio 2010

festa della mamma……dalla cassapanca…un salvadanaio rotto

comincio a pensare che la mia cassapanca sia “magica”..tanti sono i ricordi che contiene…

oggi è la festa della mamma….la mia non c’è più…
potrei dedicarle una poesia…o un fiore…invece nella cassapanca c’è un salvdanaio rotto…strano… vero?..conservare un salvadanaio rotto ….ma è lo spunto per un ricordo…dedicato a mia madre e in parte anche a mio padre…sì anche a lui perchè loro erano due corpi e un’anima sola…

mia mamma insegnava lettere in un istituto di suore..ma decise di rinunciare all'incarico per stare accanto a noi...la famiglia innanzi tutto...e di questo le sarò grata in eterno..

per continuare a leggere:
http://vorreiraccontartiunastoria.blogspot.com/2010/05/festa-della-mammadalla-cassapancaun.html

sabato 8 maggio 2010

ho riaperto la cassapanca e ho incontrato un angelo…

è sera..e qui sta piovendo a dirotto…
ho bisogno di un qualcosa che sia solo mio.. qualcosa in grado di dialogare con la mia anima sofferente…

riapro la solita cassapanca…e cerco..senza sapere bene cosa..
rileggo qualche poesia che mio padre scriveva in dialetto milanese…guardo svogliata le foto che conosco benissimo…tra queste ne ritrovo una particolare..è la foto della villa di una zia di mio marito

mio marito ora non c’è più..ed è inutile dire che mi manca molto..soprattutto in questi giorni…

un tuffo al cuore…sento che quella fotografia è uno strumento della sua anima per parlare alla mia…una carezza silenziosa…un alito d’amore soffiato oltre le ombre incerte… 

per continuare a leggere

http://vorreiraccontartiunastoria.blogspot.com/2010/05/ho-riaperto-la-cassapanca-e-ho.html

una voce nel vento…..lore

scusate la riuscita non perfetta ……è un esperimento

giovedì 6 maggio 2010

gocce di felicità…..possibile…terenzio formenti

Globo_fatina_goccia

  • amare senza temere di perdersi
  • perdersi senza temere di amare
  • fare in modo che l'altro, che sta parlando con noi, gusti il sapore del nostro ascolto
  • cercare tra le nuvole il volto della persona amata
  • accorgersi che, forse, la felicità non è solo una variante  temporanea dell'infelicità
  • ricevere un grazie ed accorgersi che, forse, abbiamo fatto dono  di  un frammento di noi
  • accorgersi che "oggi"  non è solo un giorno che viene prima di "domani" e dopo di "ieri", ma che è il primo giorno della vita che avremo da vivere
  • accarezzare con gli occhi le piante,  in compagnia del sole,  della pioggia, della neve, e della rugiada
  • sentire la fragranza del fieno al sole e l'odore del bosco al primo scroscio di pioggia

mercoledì 5 maggio 2010

Amore a prima vista…….wislawa szymbroska

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robert bauer

Sono entrambi convinti
che un sentimento improvviso li unì.
E' bella una tale certezza
ma l'incertezza è più bella.

Non conoscendosi, credono
che non sia mai successo nulla fra loro.
ma che ne pensano le strade, le scale, i corridoi
dove da tempo potevano incrociarsi?

Vorrei chiedere loro
se non ricordano -
una volta un faccia a faccia
in qualche porta girevole?
uno "scusi" nella ressa?
un "ha sbagliato numero" nella cornetta?
- ma conosco la risposta -
No, non ricordano.

Li stupirebbe molto sapere
che già da parecchio tempo
il caso stava giocando con loro.

Non ancora del tutto pronto
a mutarsi per loro in destino,
li avvicinava, li allontanava,
gli tagliava la strada
e soffocando una risata
si scansava con un salto.

Vi furono segni, segnali,
che importa se indecifrabili.

Forse tre anni fa
o lo scorso martedì
una fogliolina volò via
da una spalla a un'altra?
Qualcosa fu perduto e qualcosa raccolto.
Chissà, era forse la palla
tra i cespugli dell'infanzia?

Vi furono maniglie e campanelli
su cui anzitempo
un tocco si posava sopra un tocco.
Valigie accostate nel deposito bagagli.
Una notte forse, lo stesso sogno,
subito confuso al risveglio.

Ogni inizio infatti
è solo un seguito

e il libro degli eventi
è sempre aperto a metà.

martedì 4 maggio 2010

quando la classe non è acqua…..


claude_monet_cacciagione

claude monet - cacciagione 

Un signorotto e il suo scudiero si allontanano da casa x una battuta di caccia. Avendo avuto fortuna si avviano verso casa in anticipo sul tempo stabilito.

Giunto nella sua casa il signorotto scopre la sua consorte a letto con il suo amante; impugnata la spada pronto ad avventarsi sui due, si blocca e con fare distaccato apostrofa la donna:

“Tu fedigrafa concubina, ti lasciai Cornelia  madre dei Gracchi e Messalina ti ritrovo…. e vorrei dirti di più ma sono di sangue blu e mi rimane tutto qui nella strozza!”

Lo scudiero stupito si allontana e si dirige verso casa.
Giunto nella sua casa anche lui trova la moglie nelle braccia del suo amante, prontamente impugna la spada pronto x colpire ,quando si ricorda del suo signore e della sua reazione, dopo aver impostato la voce e guardando i due terrorizzati dice :

“Tu fotografa becchina ti lascia Cornacchia  madre dei Greci e a Messina ti ritrovo….e vorrei dirti di più.. ma sono di sangue azzurro…STRONZA!

mettiti sempre nei panni degli altri..….m.l.king

Forse Dio vuole che incontriamo un po' di gente sbagliata prima di incontrare quella giusta, così quando finalmente la incontreremo, sapremo come essere riconoscenti per quel regalo.
Quando la porta della felicità si chiude, un'altra si apre,
ma tante volte guardiamo così a lungo quella chiusa,
che non vediamo quella che è stata aperta per noi.
La miglior specie di amico è quel tipo con cui puoi stare
seduto in un portico e camminarci insieme, senza dire una parola, e quando vai via senti come se fosse stata la miglior conversazione mai avuta.
E' vero che non conosciamo ciò che abbiamo prima di perderlo, ma è anche vero che non sappiamo ciò che ci è mancato prima che arrivi.
Dare a qualcuno tutto il tuo amore non è un'assicurazione che sarai amato a tua volta!
Non ti aspettare amore indietro, aspetta solo che cresca nei loro cuori, ma se non succede accontentati che cresca nel tuo.
Ci vuole un minuto per offendere qualcuno, un'ora per piacergli, e un giorno per amarlo, ma ci vuole una vita per dimenticarlo.
Non cercare le apparenze, possono ingannare.
Non cercare la salute, anche quella può affievolirsi.
Cerca qualcuno che ti faccia sorridere perché ci vuole solo un sorriso per far sembrare brillante una giornataccia.
Trova quello che fa sorridere il tuo cuore.
Ci sono momenti nella vita in cui qualcuno ti manca così tanto che vorresti proprio tirarlo fuori dai tuoi sogni per abbracciarlo davvero!
Sogna ciò che ti va, vai dove vuoi, sii ciò che vuoi essere,
perché hai solo una vita e una possibilità di far le cose che vuoi fare.
Puoi avere abbastanza felicità da renderti dolce,
difficoltà a sufficienza da renderti forte,
dolore abbastanza da renderti umano,
speranza sufficiente a renderti felice.
Mettiti sempre nei panni degli altri.
Se ti senti stretto, probabilmente anche loro si sentono così.
Le più felici delle persone non necessariamente hanno il meglio di ogni cosa, soltanto traggono il meglio da ogni cosa che capita sul loro cammino.
La felicità è ingannevole per quelli che piangono, quelli che fanno male, quelli che hanno provato, solo così possono apprezzare l'importanza delle persone che hanno toccato le loro vite.
Il miglior futuro è basato sul passato dimenticato,
non puoi andare bene nella vita prima di lasciare andare i tuoi fallimenti passati e i tuoi dolori.
Quando sei nato stavi piangendo e tutti intorno a te sorridevano.
Vivi la tua vita in modo che quando morirai tu sorrida.
Alla fine non ricorderemo le parole dei nostri nemici, ma i silenzi dei nostri amici.
(Martin Luther King)

lunedì 3 maggio 2010

De longe te hei de amar….cecilia meireles


ballyforan-flood-2a
lore

De longe te hei de amar
- da tranqüila distância
- em que o amor é saudade
- e o desejo, constância.

Do divino lugar
onde o bem da existência
é ser eternidade
e parecer ausência.

Quem precisa explicar
o momento e a fragrância
da Rosa, que persuade
sem nemhuma arrogância?

E, no fundo do mar,
a Estrela, sem violência,
compre a sua verdade,
alheia à transparência.

Da lontano ti devo amare
dalla tranquilla distanza
in cui l’amore è saudade
e il desiderio, costanza.

Dal luogo divino
dove il bene  dell’esistenza
è essere eternità
e sembrare assenza.

Chi ha bisogno di spiegare
il momento e la fragranza
della Rosa, che persuade
senza nessuna arroganza?

E, nel fondo del mare,
la Stella, senza violenza,
compie la sua verità,
estranea alla trasparenza.

domenica 2 maggio 2010

vivi la vita………

petalo

volteggiando
un petalo leggero canta di un amore...

sulle note della canzone del vento

amami..dicevi
non dopo..non domani
ora...amami ora..
solamente l'oggi è davvero nostro..

cercami..prendimi..amami.
rispondevo..
non dopo..non domani..
ora... amami ora
solo l'adesso è davvero nostro….

in quell'oggi..in quell'adesso
è morto il nostro domani..
ma al vento affido la mia preghiera..
amami...

 

Il senso unico della vita è viverla;
viverla ogni giorno, ogni momento come fosse l’ultimo… per non vivere di pesanti rimpianti..
viverla  come fosse il primo.. per non vivere senza  sogni e speranze.
Io non posso che ringraziare i miei genitori..che mi hanno dato un insegnamento fondamentale: ama oggi la vita..non aspettare domani perchè il domani esiste se è fatto coi mattoni di oggi..
.
L’ errore più grande dei “grandi” è dire e ripetere ai giovani: quando sarai grande farai… quando avrai la nostra età capirai… quando sarai grande ti accorgerai… e i giovani di rimando: quando sarò grande.. sarò… farò...
Al bambino si chiede che farà da grande.. Il medico?, l’avvocato?,il calciatore?… la velina?  Non gli si chiede mai ..cosa fai oggi?.. cosa pensi del cielo? è lontano? chi l'ha colorato? ..E il mare? è profondo? è bagnato?
Non gli si dice…Lo sai che tu sei già oggi un “seme” d’uomo?  Un granello di sesamo che potrà diventare refrigerio ed ombra per gli altri.. e che tu sei già grande se vivi con e per gli altri tuoi coetanei e non solo per te e per quello che da solo non potrai mai essere?
Il peso maggiore per l’uomo è quello di accorgersi, ad un tratto, di non aver vissuto la propria fanciullezza, la propria giovinezza, la propria maturità perché quando era bambino giocava da grande, quando era giovane scimmiottava l’adulto e…ormai vecchio vorrebbe tornare bambino!
e ad un tratto!…ad un tratto la maggior parte degli uomini  si accorge che il loro senso della vita gli ha fatto percorrere in fretta.. bruciando le tappe senza gustarle a pieno.. una strada che non li potrà mai fare tornare indietro se non sulle ali dei ricordi e sui fardelli dei rimorsi e dei rimpianti.
Rimpianti ne ho anche io …certo…ma ho anche la certezza di aver costruito il mio oggi con i mattoni del mio ieri…e di aver VISSUTO attimo per attimo la mia vita accanto alla vita di chi.. ora.. accanto a me non c’è più