martedì 31 marzo 2009

potevamo essere..............luciano somma

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gabbiani - loredana2007

Potevamo essere..
io e te..
due voci nel silenzio
un volo di gabbiani
ali nel vento
l'urlo dell'alba
il sorriso caldissimo
del sole...sotto le coperte
ci saremmo scambiati
il desiderio
dei nostri corpi stanchi..
ma il gelo dell'inverno
le sue notti
ci hanno divisi..
ed oggi siamo ghiaccio .

crepuscolo...............antonia pozzi

grey sea and rain1.gif
loredana

L'ovatta grigia delle nubi
assorbe all'orizzonte
il sudore perlaceo del mare.

no puedo vivir.....nawal el saadawi

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loredana

no puedo vivir
el mismo momento dos veces,
no puedo tranformar
el pasado en presente
y menos aun expresar
la realidad en palabras
escritas sobre un papel..
la verdad cambia
nunca es igual
como el mar
como el movimiento
del agua
del aire y de la tierra


lunedì 30 marzo 2009

starry night

clic

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nuvole

ricordo una voce.............

ricordo una voce.jpg

il silenzio……….


christian coigny

la prima luce che filtra..
un silenzio surreale..
e ti svegli all'improvviso...
ma rimani lì ad occhi chiusi
e i pensieri diventano immagini..
e le immagini colori...
ti liberi dei sogni e li integri nella vita del giorno...
e quando di notte le luci si spengono
ti perdi di nuovo in quel silenzio surreale...
chiudi gli occhi e le immagini danzano...
meravigliosi… i silenziosi minuti del mattino…
che nutrono tutta la giornata..
meravigliose.. le ore silenziose della sera…
che aprono le porte ai sogni...
meraviglioso.. stare in silenzio..
e ascoltare il tempo che scorre
senza correre con lui...

domenica 29 marzo 2009

solamente una vez

besame mucho

qui.....................looredana

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Qui....
dove solo la solitudine mi tiene compagnia
aspetto il suono di parole nuove...

quanto t'ho amato....



in amore le parole non contano....conta la musica...
la dolce alchimia che nasce tra due cuori ...

ieri…………………….loredana

ieri
sogni feriti da dolori acuminati come spade...
ostacoli insormontabili ad oscurare
il mio cammino...
e non riuscivo a leggere
il mio destino....

oggi ...
ho guardato ..dritto negli occhi..
il destino...
ho visto  il suo sguardo piegarsi....
la sua durezza infrangersi d’un tratto …
e ho capito....
ho vinto ...sono padrona di me

sabato 28 marzo 2009

in volo........................loredana

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in volo - loredana2009

fiori blu.....................loredana

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fiori blu - loredana2009

quell’uomo dai capelli bianchi

Vi è mai capitato di sfogliare un libro e trovarci una foto che non ricordavate nemmeno più di avere?.....io ci ho trovato una foto di mio marito …una delle ultime …capelli e barba bianchi…
anche se aveva solo 50 anni…
l’ho rivisto camminare….in quel suo modo strano per cui l’ho preso in giro tante volte …
osservava tutto ciò che lo circondava ..non gli sfuggiva nessun particolare ..non era mai di fretta…..se poi era su un sentiero di montagna  o in un bosco …era parte integrante di ciò che lo circondava...
non so perché ..ma guardando questa foto .. sull’onda dei ricordi..forse.. mi è tornato in mente un episodio che avevo rimosso…
Era un uomo qualsiasi….capelli bianchi .... bastone… che usava con attenzione…come si preoccupasse di non rovinarlo…direi con delicatezza…come si fa con una cosa cara…un signore solo… che camminava lentamente .. venendomi incontro dall’altra parte del viale...mentre osservava con attenzione ..gli alberi..la gente ..le auto ..…
Era un giorno di sole, l’aria pulita ed il clima gradevole... camminavo lungo un viale alberato del parco di monza.. i pensieri lontano da quelli che ultimamente mi accompagnavano….da quando una sera di maggio ero rimasta sola… e la mano grande di un uomo bambino…la mano di mio figlio stretta nella mia.  Un passo dopo l’altro percorrevo quel viale ed i raggi di sole che qua e là penetravano la volta verde abbagliavano i miei occhi..era un giorno come tanti altri..ma come pochi di quegli ultimi ...aveva un sapore così diverso… speciale ..come speciale è la vita …la mia...quella di mio figlio .. vite di sconosciuti come quella di quell’uomo che mi veniva incontro…e come quella di innumerevoli altri “sconosciuti”…soli….
vite sfiorate dalle ruvide pareti dell’indifferenza dei molti…vite che non hanno più tempo né diritto di sognare… giorni e poi anni ad intrecciare stagioni di malinconica poesia.. difficile da scrivere..ma ancor più da recitare…. vite diverse che all’improvviso si incrociano ed attraversandosi cedono energia l’una all’altra…
Per un attimo dimenticai dove fossimo, ciò che mi importava era la mano di simone chiusa nella mia, il mio passato ed il nostro futuro uniti dalla vita in quella stretta…pensai che non desideravo altro se non di tenere stretta quella mano…forse la vita era tutta lì, in quell’attimo fugace, nell’inesistente distanza che correva tra le nostre due mani, nel tempo inesistente che separava le nostre due vite….già…le nostre due vite…una vita sola …Per la prima volta ritornava nel mio cammino la speranza nel domani...
i
l mio andare e quello dell’uomo anziano.. uno “sconosciuto” che mai più avrò la fortuna di rivedere..si incrociarono…lui ci guardò ed illuminato da uno dei più bei sorrisi che abbia mai visto, indicando mio figlio, mi disse: “Abbine cura, mamma!”… "dissolvendosi" poi  così  come era comparso. Mi accorsi che anch’io stavo sorridendo mentre cercavo di spiegare .. a voce alta…a me stessa e a mio figlio...guardandolo nei suoi occhi luminosi..…che forse quell'uomo era la persona speciale, che non avevamo più e che forse, in qualcun altro, avremmo avuto la gioia di ritrovare…un giorno...
s
i rafforzò in me la convinzione che la vita fosse grande e ricca di momenti apparentemente così piccoli, ma infinitamente delicati ed importanti. Tuffandomi negli occhi puliti di mio figlio al mio fianco capii che non gli dovevo e non mi dovevo altre spiegazioni perché era grazie al cristallo di quegli stessi occhi che potevo vedere quanto bella fosse quella giornata di sole

per capire le mie parole fino in fondo..e la malinconia che si legge tra le righe di quello che scrivo…è doverosa una precisazione..mio figlio era portatore di un handicap grave…una forma di autismo che gli ha impedito una vita di relazione normale..io ero il suo “tramite” col mondo esterno ..e lui era la ragione della mia vita…
e come suggeritomi dall’anziano uomo del parco di monza..ne ho avuto cura fino a che..poco tempo fa …il Signore lo ha richiamto a sè…

 

rovine………….loredana


ieri una casa..
una strada..
un cuore..
oggi soltanto macerie
come pensieri strangolati...
macerie di quella casa e di quel cuore..
due pietre..
una storia..
un lembo di muro..
il passato..
rovine bagnate
nella pioggia di questo marzo strano..
ricordi fra le mani
accarezzati
e ritrovati stranamente intatti...
dentro

creo en el sol.......

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imagination - jp romeyer

creo en el sol, incluso cuando no brilla;
creo en el amor, incluso cuando no se mostra;
creo en Dios, incluso cuando no habla

venerdì 27 marzo 2009

sahara

clic

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[…] Il deserto è bello, un posto incredibilmente pulito e puro. Nulla ci può marcire lì: se una cosa muore si mummifica immediatamente e si pietrifica. Il suo silenzio è tonificante e squisita è l’aria asciutta che passa sul corpo come una medicina che raschia via tutte le impurità. E anche il sole è puro e mite, è un padre che insegna, dolcemente severo, a rimanere nell’essenziale e a disperdere tutto il superfluo. […]Il deserto ha molte cose belle, ma niente dà più pace agli uomini che lo trafficano che starsene supini la notte al cospetto del suo cielo.L’aria asciutta ha perso anche i minimi vapori del giorno e le stelle vengono giù a cascata da un soffitto basso basso colorato di un violetto traslucido come acqua; si direbbe che ti piovano addosso a catinelle. I profumi del deserto con il freddo sono svaniti, e non resiste intorno un rumore più consistente del respiro del tuo vicino steso poco più in là.Il giorno hai camminato, la sera hai guardato a oriente verso il tuo dio e ti sei nutrito di poche cose grasse e buone. Hai bevuto l’acqua pura e dolce pescata giù in fondonel cuore del Sahara,e ora non ti resta che sistemarti al centro del cielo e metterti in pace con ogni cosa. Ed è quello che tutti fanno. […](Il coraggio del pettirosso, Maurizio Maggiani)

...a volte, leggendo, ci sono parole fatte di suoni che ammaliano e non sai perchè...

e nel tramonto....un violino

clic

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loredana

in questa notte malinconica...

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foto di maurizio (UIFPW08 - cartata di resche)

In questa notte malinconica.. insonne..
volo assorta nei miei pensieri.
La luna sale alta nel cielo a illuminare i miei ricordi..
ascolto la voce delle stelle
che raccontano la mia vita..
ascolto la tua voce
che mi ripete come allora...
Di tutti i tuoi amanti sarò l'assassino..
ucciderò la pioggiache con labbra gelate ti bacia la pelle..
il vento d'autunno, che ti sfiora il viso..
Sarò il carnefice del sole al tramonto,
che ogni sera ti spoglia dai dolori
e ti veste di rosso...
del mare d'estate con cui fai l'amore..
Gelosia, clandestina nel cuore,
per le stelle che ti guardano dormire..
per i cieli che ti sanno capire..
per una luna che non vuole morire...

Se solo potessi fermare quest'attimo che fugge....
sarei luce, per un attimo, con te

..e naufragar m'è dolce...

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foto di maurizio - cartata di resche

giovedì 26 marzo 2009

un sentiero...............loredana

clic

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loredana

devo finire un sogno.............antonio porta

per caso, mentre tu dormi,
per un involontario movimento delle dita
ti faccio il solletico e tu ridi..
ridi senza svegliarti...
cosí soddisfatta del tuo corpo, ridi ..
approvi la vita anche nel sonno..
come quel giorno che mi hai detto:
lasciami dormire, devo finire un sogno.

2045..........a galli

2045 le guerre sono finite.
Il petrolio è finito.
La civiltà occidentale, un pentimento.

mercoledì 25 marzo 2009

la stagione dell’amore ………….franco battiato

bellissima canzone rivisitata da due grandi artisti




La stagione dell'amore viene e va,
i desideri non invecchiano quasi mai con l'età.
Se penso a come ho speso male il mio tempo
che non tornerà, non ritornerà più.
La stagione dell'amore viene e va,
all'improvviso senza accorgerti, la vivrai, ti sorprenderà.
Ne abbiamo avute di occasioni
perdendole; non rimpiangerle, non rimpiangerle mai.
Ancora un'altro entusiasmo ti farà pulsare il cuore.
Nuove possibilità per conoscersi
e gli orizzonti perduti non ritornano mai.
La stagione dell'amore tornerà
con le paure e le scommesse questa volta quanto durerà.
Se penso a come ho speso male il mio tempo
che non tornerà, non ritornerà più.

di tutti i suoni…………..emily dickinson

wind in the forest.jpg
Di tutti i Suoni sparsi nell'aria,
nessuno mi prende
come quell'antico brano fra i Rami -
quella Melodia senza fraseggio -
che il Vento crea - lavorando come una Mano,
le cui dita pettinano il Cielo -
poi scendono vibrando - con fiocchi d'Armonia -
permessi agli Dei, e a me -

non so chi sia l’autore della foto..ma se qualcuno lo conoscesse potrebbe indicarmi il nome

martedì 24 marzo 2009

autunno.......loredana

clic

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loredana

Un po' di malinconia incipiente
che penseranno gli ori e i rossi d'autunno a consolare...
e i concerti di foglie cadenti,
o di farfalle ormai stanche...
o di fiori appassiti diretti dal vento
Poche note
pochi colori dalle mille sfumature
che sussultano sulle onde della vita,
abbracciano i pensieri
ed avvolgono le memorie
in un manto dorato...

non ho notti senza te…..luciano morandini

Non ho notti senza di te
il giorno e' senza senso
la parola senza il suo fine
Tu.. la radice del mio mondo
apparso all'orizzonte dei tempi..
tra qualcosa o tutto che muore
e il mare che alza l'arca sulle rovine..
tu sei l'anima mia nata dalla rivolta..
sei la mia mano..
tu sei la mia strada..
il cammino costruito ogni notte..
il passo del giorno maturo...
Tu: e io vado nei tuoi occhi
sempre verso quello che sei..
verso quello che saremo soltanto insieme
Sono respiro..
cammino sei..
ti muovi.. mi guardi
e ti amo.

capita sempre

capita sempre….

quando qualcosa finisce non si porta mai via tutto…ogni partenza prevede un arrivo..una nuova possibilità..lascia una traccia..un colore..una scia da seguire..basta aprire bene gli occhi..e non sfuggirà..non si sa dove porterà..
non si sa quali colori userà il cielo per dipingere il tramonto di domani..potrebbe anche piovere..e io amo la pioggia..e il cielo grigio…ma il grigio non è che un colore tra i tanti..
per un sole che va..c’è un tramonto che arriva..per una stella che cade spegnendosi..c’è un’alba che sorge ed illumina..
per un amico che ci saluta..c’è il suo ricordo che resta..
perchè se tutto fosse stabile e fermo..non ci sarebbero colori per dipingere il cielo..nuovi amori in arrivo..spiagge prima vuore e poi piene di schizzi e di risate..non ci sarebbero l’autunno e poi l’inverno..e la primavera..
non ci sarebbe qualla danza di arrivi e di arrivederci…non ci sarebbe la vita

lunedì 23 marzo 2009

come stai?………………………..luisella berrino

C'è una domanda molto comune che le persone usano rivolgersi e che, proprio per il carattere rituale, di regola viene percepita come una semplice forma di cortesia. Ad essa solitamente si risponde in maniera evasiva, con formule altrettanto di circostanza.
La domanda è: "Come stai?"
E' una domanda che merita più considerazione. Prova a pòrtela: Come stai? Come stai proprio adesso, in questo preciso momento? Prenditi un istante e prova a osservare con calma il tuo corpo e la tua mente: sei davanti al monitor, gli occhi puntati a leggere con qualche sforzo queste parole sullo schermo luminoso, una mano appoggiata sul mouse, le dita pronte a cliccare...Forse la spalla e il collo sono contratti, la schiena un pò incurvata..E la prospettiva di leggere un testo che da qui si prospetta lungo, suscita in te una sottile tensione, un'oscillazione tra la volontà di proseguire la lettura e la tentazione di rimandarla a un momento di maggiore freschezza, saltabeccando via in cerca di qualcosa di meno impegnativo.
Niente di sorprendente: piccoli stress di questo tipo non sono per nulla rari, nel corso di una giornata qualsiasi..non parliamo poi di stress ben maggiori...Raro è invece che qualcosa o qualcuno intervenga con un break a farceli notare mentre li stiamo vivendo. Del resto, perchè dovremmo perdere tempo in simili futilità? Una storiella zen racconta di un uomo su un cavallo: il cavallo galoppa veloce, e pare che l'uomo debba andare in qualche posto importante: Un tale, lungo la strada, gli grida: "Dove stai andando?" e il cavaliere risponde: "Non so! Chiedi al cavallo!"
C'è qualche somiglianza tra questa storia e la nostra: anche noi stiamo cavalcando un cavallo, non sappiamo dove stiamo andando, e non ci possiamo fermare. Il cavallo è la forza dell'abitudine che ci spinge in una certa direzione, senza che noi si possa fare niente: corriamo sempre, e correre diventa il nostro modo di vivere. Spesso siamo così indaffarati che ci dimentichiamo cosa stiamo facendo e persino chi siamo. Persi in mille preoccupazioni, rimpianti, paure, sogni ad occhi aperti, ci dimentichiamo di guardare ed apprezzare le cose che ci circondano, le persone che amiamo, finchè non è troppo tardi. Quella che sto vivendo, pensano molti di noi, non è la mia vita vera: quella appartiene al passato, a quando ero giovane, oppure è rimandata a quando avrò più denaro, o una posizione migliore, una casa più grande, la laurea, una fidanzata, un figlio.. E nel frattempo viviamo come in un'eterna parentesi, immersi in una bolla di sofferenza opaca di cui neppure ci rendiamo conto, convinti che le condizioni attuali non consentano alcuna vera felicità. Anche quando abbiamo del tempo libero, non sappiamo come entrare in contatto con ciò che sta succedendo dentro e fuori di noi. Così accendiamo il televisore, prendiamo in mano il telefono, sfogliamo una rivista, apriamo internet, qualsiasi cosa pur di sfuggire a noi stessi. Combattiamo tutto il tempo..anche durante il sonno. Dentro di noi c'è la guerra, ed è facile che questo faccia scoppiare una guerra con gli altri.
Cambiare questo stato di cose è possibile, se lo vogliamo. La prima cosa che dobbiamo imparare è l'arte di "fermarsi": fermare i pensieri, le abitudini, le emozioni forti che ci condizionano. La paura, la disperazione, la rabbia e il desiderio possono essere fermati adottando uno stile di vita più lento, più consapevole. La consapevolezza ci mette in grado di riconoscere la forza dell'abitudine ogni volta che si manifesta. "Ciao, forza dell'abitudine, so che sei lì!". Senza aggressività, senza combattere: se solo le sorridiamo, perderà molto della sua carica. La presenza mentale è l'energia che ci permette di riconoscere la forza delle nostre abitudini e impedisce loro di dominarci e di farci soffrire.
Guardiamoci intorno, rimaniamo in contatto con il momento presente, con la vita che si svolge proprio adesso ..un bimbo..un fiore..una nuvola..una stardina sassosa..il sole che sorge..la pioggia che scende..Possiamo essere molto felici, se solo siamo consapevoli di ciò che sta davanti e attorno a noi....

e tu………come stai?

domenica 22 marzo 2009

nel giardino della mia anima

clic

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nel giardino della mia anima - loredana

non piangere……….demetrios sypsomos

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loredana

Non piangere, non dire che nulla ti resta quaggiù.
Ti resta sui monti il passare del temporale;
l'alba lontano sul mare aperto, e il giorno
per la valle, e gli ulivi, e il frastuono della città.

Ti resta ancora, l'umile lido a riparo dai venti,
dove, sul calar della sera, cadono sopra gli scogli,il molo,
le case, il vecchio pescatore che remiga lentamente.
Non piangere!

Ti resta laggiù, guarda, tutta la vita nostra. Tutta.
Essa sta laggiù con tacita e innocente serenità,
con la sua bellezza sorridente e spensierata,
con la sua ombra, l'ombra cancellata via via
dal crepuscolo e dalla brezza notturna.
(Lambros Porfiras –vero nome Demetrio Sypsomos – 1879/1932)

chi non conosce………..

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tuareg-geometrie unknown author

“Chi non conosce il silenzio del deserto non sa cosa sia il silenzio”
(proverbio dei Tuareg)

... il silenzio delle stelle..
il silenzio della solitudine..
il silenzio della offesa..
il silenzio della carita'..
il silenzio dell'intima preghiera con Dio..
il silenzio del nulla..
il silenzio dell'egoismo ...
il silenzio del nostro cuore che eppure batte per farci vivere...

sabato 21 marzo 2009

padre nostro…………pier paolo pasolini

Padre nostro che sei nei Cieli,
io non sono mai stato ridicolo in tutta la vita.
Ho sempre avuto negli occhi un velo d'ironia.
Padre nostro che sei nei Cieli:
ecco un tuo figlio che, in terra, è padre...
È a terra, non si difende più...
Se tu lo interroghi, egli è pronto a risponderti.
È loquace. Come quelli che hanno appena avuto
una disgrazia e sono abituati alle disgrazie.
Anzi, ha bisogno, lui, di parlare:
tanto che ti parla anche se tu non lo interroghi.
Quanta inutile buona educazione!
Non sono mai stato maleducato una volta nella mia vita.
Avevo il tratto staccato dalle cose, e sapevo tacere.
Per difendermi, dopo l'ironia, avevo il silenzio.
Padre nostro che sei nei Cieli:
sono diventato padre, e il grigio degli alberi
sfioriti, e ormai senza frutti,
il grigio delle eclissi, per mano tua mi ha sempre difeso.
Mi ha difeso dallo scandalo, dal dare in pasto
agli altri il mio potere perduto.
Infatti, Dio, io non ho mai dato l'ombra di uno scandalo.
Ero protetto dal mio possedere e dall'esperienza
del possedere, che mi rendeva, appunto,
ironico, silenzioso e infine inattaccabile come mio padre.
Ora tu mi hai lasciato.
Ah, ah, lo so ben io cosa ho sognato
Quel maledetto pomeriggio! Ho sognato Te.
Ecco perché è cambiata la mia vita.
E allora, poiché Ti ho,
che me ne faccio della paura del ridicolo?
I miei occhi sono divenuti due buffi e nudi
lampioni del mio deserto e della mia miseria.
Padre nostro che sei nei Cieli!
Che me ne faccio della mia buona educazione?
Chiacchiererò con Te come una vecchia, o un povero
operaio che viene dalla campagna, reso quasi nudo
dalla coscienza dei quattro soldi che guadagna
e che dà subito alla moglie - restando, lui, squattrinato,
come un ragazzo, malgrado le sue tempie grigie
e i calzoni larghi e grigi delle persone anziane...
chiacchiererò con la mancanza di pudore
della gente inferiore, che Ti è tanto cara.
Sei contento? Ti confido il mio dolore;
e sto qui a aspettare la tua risposta
come un miserabile e buon gatto aspetta
gli avanzi, sotto il tavolo: Ti guardo, Ti guardo fisso,
come un bambino imbambolato e senza dignità.
La buona reputazione, ah, ah!
Padre nostro che sei nei Cieli,
cosa me ne faccio della buona reputazione, e del destino
- che sembrava tutt'uno col mio corpo e il mio tratto -
di non fare per nessuna ragione al mondo parlare di me?
Che me ne faccio di questa persona
cosi ben difesa contro gli imprevisti?

venerdì 20 marzo 2009

impronte…

giardino di campagna con girasoli - gustav klimt.jpg
farm garden with sunflowers – gustav klimt

un quadro........sinfonia da ascoltare con gli occhi ....poesia scritta coi colori....e in quei colori ti perdi ...
guardo il giardino di klimt........e seguo il filo dei miei pensieri....
gli incontri...gli scontri...il feeling...l'antipatia a pelle... l'empatia...
chiunque incontriamo...che lo si voglia o no..lascia dentro di noi la sua impronta... e contribuisce ad essere come siamo...
un giardino...ecco ...ciascuno di noi è un giardino fiorito.. fatto di tanti fiori avuti in regalo da chi abbiamo conosciuto.. da chi.. anche per un attimo soltanto.. ha attraversato la nostra vita..
ciascun fiore ha un colore diverso..un diverso profumo...e il tempo passa..e il giardino.. poco alla volta si arricchisce ..si completa..o.... improvvisamente cambia...
quella macchia di colore che ti piaceva tanto..sparisce..e tu temi che rimarrà così per sempre..
ma poi compare una tonalità decisa...diversa...un colore più forte spicca fra gli altri .....qualcuno di speciale è entrato nella tua vita e il giardino è di nuovo bellissimo...coi fiori nuovi..e con le ultime pennellate ..quelle che ha dato lui..
La sua impronta è indelebile nel tuo gardino..
Lo guardi ..ne assapori i colori e i profumi...è bello...di una bellezza nuova...diversa ..dopo la sofferenza.. ma così deve essere..è giusto che sia così....è la morte..è la vita..è l'amore

il segreto per.......romano battaglia

alone on the beach_crahan.jpg
(alone on the beach - CraHan)

giovedì 19 marzo 2009

ch’io sia……..

Rarissime sono le parole d’amore che ci vengono dagli indiani d’America , ma questa è la sensualità .
Voglio esserti vicino , così vicino da essere caldo del calore del tuo sangue , così vicino da essere nel sonno il tuo sogno , così vicino da essere il tuo pensiero……

ch'io sia.jpg

Ch’io sia la fascia che la fronte ti cinge , così vicino ai tuoi pensieri ,
Ch’io sia il grano di mais , frantumato dai tuoi denti selvaggi….
Ch’io sia al tuo collo il turchese caldo della tempesta del tuo sangue ,
Ch’io sia la lana del telaio che scivola fra le tue dita…..
Ch’io sia la veste che porti sul flusso del tuo cuore ,
Ch’io sia la sabbia nei mocassini che accarezza le dita dei tuoi piedi….
Ch’io sia il tuo sogno notturno , quando nel sonno parli e gemi….

mercoledì 18 marzo 2009

la mia valigia………salvatore ferrara

Porto ancora con me, nei viaggi per le strade del mondo,
la mia antica valigia e gli occhiali da sole.
Vorrei lasciarli lì, in una piccola stazione di un posto lontanissimo,
abbandonata tra i binari di un treno di un altro tempo.
Vi trovereste, aprendola, lacrime e poesie, parole nel cuore... parole nella testa.
Ancora, cogliereste canzoni passate, sorrisi e pianti, solitudini e rabbia.
E poi questa invadente nostalgia che si mescola ai ricordi
e che, insieme al dolore di perdite ancora sanguinanti,
mi impedisce di spiccare il volo oltre il mare infinito.
Certe sere la mia valigia è troppo pesante,
certe notti è troppo piena, e mi toglie la luce della luna,
il luccichio delle stelle, il canto delle cicale nelle sere d'estate.
Per portarla devo lasciarla, per lasciarla devo aprirla, per aprirla devo piangere ancora.
Ma non sono stanco di piangere:
non lo sarò mai! Vorrei accendere questa notte stellata di primavere
e danzare fino al mattino, a piedi nudi nella sabbia,
vorrei abbracciarti e sussurrarti parole d'amore cantando la gioia del mio cuore,
vorrei alleggerire il mio cuore di ogni paura, salire sulla collina e galoppare fino al tramonto,
fino all'insegna di quell'ultimo bar con la forza e il tremito dei miei pensieri e del mio cuore.
Vorrei...Vorrei poggiare il capo sul tuo braccio e raccontarti tutte le favole della mia vita.
Dovrei...Si... forse, dovrei appoggiare la mia valigia lì, in quell'assolato mare di pensieri...
Un giorno, i sogni e i dolori che la riempiono, la felicità dei sorrisi e la rabbia del pianto saranno solo brevi racconti di una vita piena e sincera:
la vita che porto dentro al mio cuore.

maschere.......................loredana

clic

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tante...
troppe maschere sul nostro cammino..
ma oltre...
dietro...
in un luogo senza spazio e senza tempo
c'è sempre un'anima
che solo senza maschera..è viva

scrivo a te donna..........salvatore fiume

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a susette - salvatore fiume

Ogni mattina, dopo il segno della croce,
scriverti
è come recitare una preghiera.
Non si può far di peggio,
ma io so fare di meglio.
Ora che non ti vedo,
di buon mattino,
mentre tutti dormono,
prendo la penna,
come un ladro prenderebbe
la chiave di un forziere,
e con la penna
rubo la vita che non mi appartiene
e scavo un camminamento
per raggiungere te che, contro ogni legge,
considero mia.

mi piace la voce......alessandro assiri

[.....]
"Mi piace la voce dell'interiorità, la stessa dell'estate che muore,
dei sussurri del vento nelle stanze, quelle vecchie coperte da lenzuoli,
quelle che arrivano piano alla fine, ma senza un briciolo di polvere..."
(da "quaderni dell'impostura")

martedì 17 marzo 2009

da "neve"

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....In verità, il poeta, il vero poeta, possiede l’arte del funambolo.
Scrivere è avanzare parola dopo parola su un filo di bellezza,
il filo di una poesia, di un’opera, di una storia adagiata su carta di seta.
Scrivere è avanzare passo dopo passo, pagina dopo pagina,
sul cammino del libro. Il difficile non è levarsi dal suolo e mantenersi
in equilibrio sul filo del linguaggio, aiutato dal bilanciere della penna.
Non è neppure andar dritto su una linea continua e talvolta interrotta
da vertigini effimere quanto la cascata di una virgola o l’ostacolo di un punto.
No, il difficile, per il poeta, è rimanere costantemente su quel filo
che è la scrittura, vivere ogni ora della vita all’altezza del proprio sogno,
non scendere mai, neppure per qualche istante, dalla corda dell’immaginazione.
In verità, il difficile è diventare funambolo della parola.

biglietto lasciato.......giorgio caproni

biglietto lasciato.jpg

lunedì 16 marzo 2009

il piacere di dare……..eric fromm

Che cosa significa, in una relazione umana, "dare"?

La risposta sembra semplice, ma in realtà è piena di ambiguità e di complicazioni.

Il malinteso più comune è che dare significhi "cedere" qualcosa, essere privati, sacrificare. La persona il cui carattere non si è sviluppato oltre la fase ricettiva ed esplorativa, sente l'atto di dare in questo modo. Il "tipo commerciale" è disposto a dare, ma solo in cambio di ciò che riceve; dare senza ricevere, per lui significa essere ingannato. La gente arida sente il dare come un impoverimento. La maggior parte degli individui di questo tipo, di solito si rifiuta di dare.

Alcuni trasformano in sacrificio l'atto di dare. Sentono che solo per il fatto che è penoso dare, si dovrebbe dare; la virtù, per loro, sta nell'accettare il sacrificio. Per loro, la regola che è meglio dare anziché ricevere, significa che è meglio soffrire la privazione piuttosto che provare la gioia.

Per la persona attiva, dare ha un senso completamente diverso. Dare è la più alta espressione di potenza. Nello stesso atto di dare, io provo la mia forza, la mia ricchezza, il mio potere. Questa sensazione di vitalità e di potenza mi riempie di gioia. Mi sento traboccante di vita e di felicità. Dare dà più gioia che ricevere, non perché è privazione, ma perché in quell'atto mi sento vivo.

Che cosa dà una persona a un'altra? Dà se stessa, ciò che possiede di più prezioso, dà una parte della sua vita. Ciò non significa necessariamente che essa sacrifichi la sua vita per l'altra, ma che le dà ciò che di più vivo ha in sé; le dà la propria gioia, il proprio interesse, il proprio umorismo, la propria tristezza, tutte le espressioni e manifestazioni di ciò che ha di più vitale. In questo dono di se stessa, essa arricchisce l'altra persona, sublima il senso di vivere dell'altro, sublimando il proprio. Non dà per ricevere; dare è in se stesso una gioia squisita. Ma nel dare non può evitare di portare qualche cosa alla vita dell'altra persona, e colui che riceve si riflette in essa; nel dare con generosità, non può evitare di ricevere ciò che le viene dato di ritorno. Dare significa fare anche dell'altra persona un essere che dà, ed entrambi dividono la gioia di sentirsi vivi. Nell'atto di dare qualcosa nasce, e un senso di mutua gratitudine per la vita che è nata in loro, unisce entrambe.”

E. Fromm

là in fondo alla strada.....

in fondo alla strada.jpg

una piccola casa..là..in fondo alla strada
un glicine in fiore..
una sedia davanti alla porta..
regna
il silenzio degli affetti perduti
il silenzio della malinconia
il silenzio dei baci non dati...
là..in fondo alla strada..
tende bianche alle finestre chiuse..
regna la meraviglia
dei mattini di sole
la meraviglia delle voci dei bimbi..
la meraviglia delle carezze sincere..
là..in fondo alla strada..
una piccola casa..una sedia..un rampicante

il silenzio.........edgar kenneth

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cocci impazziti - suzanne graves

Il silenzio piano piano si affievolisce...
il pensiero prende il sopravvento con passo felpato ma inesorabile,
il silenzio ora e' quasi impercettibile...
sta esalando il suo ultimo respiro,
il pensiero diventa parola, si trasforma in messaggio,
il silenzio e' infranto nel frastuono dei pensieri liberi e veloci
come i cocci impazziti di un vetro. [ Edgar Kenneth ]

l'alba.......victor hugo

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morning glow - vance

L’alba ha una sua misteriosa grandezza che si compone
d’un residuo di sogno e d’un principio di pensiero.
(Victor Hugo)

domenica 15 marzo 2009

in un bocciolo di luce...............loredana

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loredana

ti ho cercato a lungo
nell'inquieto mormorio dell'anima..
ore trascorse a stringere insieme
frammenti di parole taciute..
momenti intessuti di fragile desiderio..
ore bagnate di vibrante attesa..
e tu eri lì..
ad un passo dagli occhi
racchiuso in un bocciolo di luce

no vale la pena....

que no vale.jpg

...que no vale la pena andar por andar..
es mejor caminar para ir creciendo..

sabato 14 marzo 2009

non avere paura del mio silenzio….nicholas bawtree

Non avere paura del mio silenzio..
Non ti voglio mai rinchiudere
In una gabbia di parole,
Ma incontrarti ogni volta come per caso,
E fare un po' di strada insieme
Per condividere un sorso di vita
Con chi ha la borraccia più piena..
E magari sederci sotto un albero
Ai bordi di quella che chiamano realtà
Sul nostro cammino verso l'Infinito.

venerdì 13 marzo 2009

per te......

jurgen gorg - senses1.jpg
(jurgen gorg - senses)

Un altro giorno di vita
se ne è andato..
In questa sera silenziosa
un tocco leggero sfiora il mio viso..
E' una struggente carezza nata nel tuo cuore.
Nel mio..
una tempesta di pensieri..
cristallini come acqua di sorgente..
sereni come le tue calde parole..
emozionanti come il respiro delle nostre anime..
e mentre una gioia nuova e serena
rischiara i miei occhi..
vola leggero un bacio...
è per te

mercoledì 11 marzo 2009

l'anima incontra se stessa.....s. de simone

life800.jpg

per valli ombrose di faggi millenari..
seguendo aspri sentieri..
che l'occhio..
fra l'erbe alte..roride di rugiada..
a fatica distingue..
ho raggiunto la vetta baciata dal sole...
quanto è piccolo il mondo laggiù..
quanti nani si affannano in misere cose!!
qui l'aria è fina...i pensieri più puri...
vedi fiori solitari di rara bellezza...
odi il ruscello cantare nel suo letto di pietra..
ed il vento sussurrare...
infiniti silenzi..
qui....nel dolce appassire dei sensi...
l'anima...
nuda...
incontra se stessa (s. de simone)

lunedì 9 marzo 2009

l’rreale…..chuck palahniuk

L'irreale è più potente del reale.
Perchè la realtà non arriva mai al grado di perfezione cui può spingersi l'immaginazione. Perchè soltanto ciò che è intangibile, le idee, i concetti, le convinzioni, le fantasie, dura.
Le pietre si sgretolano. Il legno marcisce. La gente, be'...la gente muore.
Ma le cose fragili come un pensiero, un sogno, una leggenda durano in eterno.
Se riesci a modificare il modo di pensare delle persone, diceva…il modo che hanno di vedere se stessi…il modo che hanno di vedere il mondo…se riesci a fare questo.. allora puoi cambiare il modo in cui vivono.
Ed è questa l'unica cosa duratura che una persona può creare.
Tanto prima o poi i ricordi, le storie e le avventure saranno tutto ciò che rimarrà di te.

Chuck Palahniuk - scrittore americano - parla della sofferenza, di come la gente preferisce rimanere in mezzo ai problemi per continuare a lamentarsi, a sentirsi misera, invece di capire che i problemi sono autoprodotti

domenica 8 marzo 2009

vento.psh......loredana

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loredana

grigio il cielo carico di pioggia..
rami contorti di cespugli inginocchiati si lamentano
frustati dal vento
e nel vento....la tua voce come un respiro...
pensieri si impigliano
impalpabili
come ragnatele tra i cespugli sempre più curvi...
poi..triste come un sospiro
la tua voce piano piano si spegne nel vento che stanco si cheta
e sono di nuovo sola

a woman's place....il posto di una donna......imitiaz dharker

il posto di una donna.jpg


Mouths must be watched, especially

if you're a woman. A smileshould
be stifled with the sari-end.
No-one must see your serenity cracked,
even with delight.

If occasionally you need to scream, do it

alone but in front of a mirror
where you can see the strange shape the mouth makes
before you wipe it off.

Devi stare attenta alla bocca, soprattutto
se sei una donna. Un sorriso

va soffocato con l'orlo del sari.
Nessuno deve vedere la tua serenità incrinata,
neppure dalla gioia.

Se ogni tanto hai bisogno di urlare, fallo
da sola, ma di fronte a uno specchio
dove puoi vedere la forma strana che prende la bocca
prima che la strofini via.

imitiaz dharker è una poetessa pakistana che da molto anni vive a bombay

dime mujer.......tomas segovia


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non si nasce donna......

non si.jpg

venerdì 6 marzo 2009

chiostro.....david maria turoldo

chiostro abbazia batalha_portogallo .jpg

un chiostro è il mio cuore
ove tu scendi la sera
io e te soli
a prolungare il colloquio,
ora sopra una panchina di pietra,
o per scoprire come
amore ancora ti spinge,
in silenzio ascolto
il fruscio dei tuoi passi
e il suono della tua voce
che chiama
e non fuggo per nascondere
dietro gli alberi
la mia nudità:
orgoglioso d'essere
questo nulla
da te amato.

..e non ci sei più.psh..................loredana

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loredana

come è triste questa notte
piena delle tue silenziose parole
che planano sul cuore
come un gabbiano sul suo mare.
Infinito dolore nell'anima..
gli occhi cercano nel buio
le immagini della nostra vita..
della tua vita..
breve come un soffio..
dolce come una preghiera..
leggera e malinconica come il rimpianto..
eterna
come la certezza della tua vita immortale..
ma sulla tomba dei miei sogni..
non ho deposto fiori stanotte..
in silenzio..l'anima mia ha pianto
la mamma

metamorphosys.psh.........loredana


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memoria............david maria turoldo

misty sunrise_roberto carli.jpg
misty sunrise - roberto carli

È la memoria una distesa
di campi assopiti
e i ricordi in essa
chiomati di nebbia e di sole.

Respira
una pianura
rotta solo
dagli eguali ciuffi di sterpi:

in essa
unico albero verde
la mia serenità.

martedì 3 marzo 2009

Ogni caso……..Wislawa Szymborska


Poteva accadere.
Doveva accadere.
È accaduto prima. Dopo.
Più vicino. Più lontano.
È accaduto non a te.
Ti sei salvato perché eri il primo.
Ti sei salvato perché eri l’ultimo.
Perché da solo. Perché la gente.
Perché a sinistra. Perché a destra.
Perché la pioggia. Perché un’ombra.
Perché splendeva il sole.
Per fortuna là c’era un bosco.
Per fortuna non c’erano alberi.
Per fortuna una rotaia, un gancio, una trave,
un freno,
un telaio, una curva, un millimetro, un secondo.
Per fortuna sull’acqua galleggiava un rasoio.
In seguito a, poiché, eppure, malgrado.
Che sarebbe accaduto se una mano, una gamba,
a un passo, a un pelo
da una coincidenza.
Dunque ci sei? Dritto dall’attimo ancora socchiuso?
La rete aveva solo un buco, e tu proprio da lì?
Non c’è fine al mio stupore, al mio tacerlo.
Ascolta
come mi batte forte il tuo cuore.

L'uomo e il silenzio….mario luzi

Come è difficile a trovarsi il silenzio.

È la voce dell’universo che parla all’universale anima che è in lui, l’uomo.

Una concordia, un’armonia inesprimibile in parole.

L’unica parola che lo soccorre, lo sente, è indicibile.

silenziosa la sera.psh.....loredana

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lunedì 2 marzo 2009

Inizio dell’amore ………..rainer maria rilke

O sorriso, primo sorriso, il nostro.
Era una cosa sola: respirare il profumo dei tigli,
ascoltare il silenzio del parco, a un tratto attoniti
volgere l’uno all’altra gli occhi fino al sorriso.
C’era in questo sorriso il ricordo di una lepre
che poco fa giocava là nell’erba;
era questa l’infanzia del sorriso.
Più solenni poi furono infusi i movimenti
del cigno che vedemmo dividere più tardi
lo stagno in due metà
di sera senza suoni. –
E gli orli delle cime contro il libero, puro,
notturno cielo già tutto futuro
avevano tracciato orli a questo sorriso
contro il futuro estatico del volto.

non capirsi….evtushenko

Non capirsi è terribile
non capirsi e abbracciarsi...
ma benchè sembri strano,
è altrettanto terribile
capirsi totalmente...

in un modo o nell'altro ci feriamo.


Ed io, precocemente illuminato..
la tenera tua anima non voglio
mortificare con l'incomprensione..
né con la comprensione.. uccidere.