Ora invece la terra
si fa sempre più orrenda:
il tempo è malato
i fanciulli non giocano più
le ragazze non hanno
più occhi
che splendono a sera.
E anche gli amori
non si cantano più,
le speranze non hanno più voce,
i morti doppiamente morti
al freddo di queste liturgie:
ognuno torna alla sua casa
sempre più solo.
Tempo è di tornare poveri
per ritrovare il sapore del pane,
per reggere alla luce del sole
per varcare sereni la notte
e cantare la sete della cerva.
E la gente, l'umile gente
abbia ancora chi l'ascolta,
e trovino udienza le preghiere.
E non chiedere nulla.
Ciao Lore,
RispondiEliminaoarole giuste in questa poesia:
i tempi sono cambiati in peggio per quanto riguarda il vivere i sentimenti....
C'è sempre troppa fretta di iniziare e di concludere, poi tutti a casa come se nulla fosse accaduto.
Non c'è molto "ascolto" ma troppa "richiesta"....
un abbraccio
forse c'è troppa richiesta perchè c'è poco ascolto ....
RispondiEliminanon si presta più attenzione a niente e a nessuno ...tante volte nemmeno a se stessi ...ed è davvero triste
rikisssssssss