sabato 15 maggio 2010

e dalla cassapanca un altro libro…..

in questi giorni dalla cassapanca escono solo libri …e paradossalmente il titolo di questo è “I troppi libri”

Un grande intellettuale messicano…Gabriel Zaid… ci presenta una riflessione insieme ironica e partecipata sull'universo dei libri e sulle diverse figure che lo costellano: autori, editori, librai, lettori contribuiscono tutti, in questo avvio di XXI secolo, a un mondo sovraffollato di libri dove l'abbondanza rischia di soffocare la qualità e dove le parole scritte rischiano di superare quelle lette. Eppure questo disincantato sguardo sul mondo editoriale, leggero nello stile quanto lucido nell'analisi, si risolve in un paradossale ma convincente elogio di Babele.

 

 

copj14

credo che questi brani stralciati e cuciti...diano un’idea del perchè il saggio di Zaid sia un libro da leggere da parte di chi legge, di chi scrive, di pubblica e di chi vende libri.

"La lettura di libri aumenta in modo aritmetico; la scrittura di libri aumenta in modo esponenziale. Se la nostra passione per la scrittura ci sfuggirà di controllo, in un prossimo futuro ci saranno più scrittori che lettori. (…) Quando il libro fece la sua comparsa, Socrate lo rifiutò ritenendolo inferiore alla conversazione.(…)La libertà e la felicità che si provano nella lettura generano assuefazione, e la forza della tradizione sta proprio in questa esperienza, che, in ultima analisi, sfrutta ogni innovazione, volgendola ai propri fini. Leggere libera il lettore e lo trasporta dal suo libro a una lettura di sé e di tutta la vita. Lo porta a partecipare alle conversazioni e, in qualche caso, a organizzarle lui stesso, proprio come fanno molti lettori attivi (…) L’unicità di ciascun lettore, riflessa nella particolare natura della sua biblioteca personale (il suo genoma intellettuale), fiorisce nella diversità. E la conversazione va avanti , tra gli eccessi della grafomania e gli eccessi del commercio, tra la diffusione incontrollata del caos e la concentrazione del mercato. (…) Il genere umano scrive più di quanto non riesca a leggere. Se per ciascun libro pubblicato ce ne sono uno o due che giacciono inediti, ciò significa che ogni anno vengono scritti due o tre milioni di libri.(..)
Sarebbe auspicabile che ogni anno venissero pubblicati solo alcuni libri, che potessero essere letti da ciascuna persona al mondo? (…) Ma cosa c’è che potrebbe essere detto a tutti? (…) Grazie ai libri, sappiamo che Socrate diffidava dei libri. Comparati alla conversazione, giudicava che mancassero di qualcosa. Disse a Fedro che scrivere è una simulazione del dialogo, che può sembrare un aiuto alla memoria, alla conoscenza e all’immaginazione, ma che, in ultima analisi, è controproducente. La gente vi fa affidamento e rinuncia a sviluppare la memoria, la conoscenza o l’immaginazione. E, quel che è peggio, inizia a credere di sapere le cose per il fatto di possedere dei libri. (...) Conversazioni intelligenti come quella tra Socrate e Fedro, che si incontrano per strada , si mettono a discutere di un bel brano di Lisia sull'amore e fanno una passeggiata fuori Atene per dibattere del suo significato, sono possibili solo in un mondo "sottosviluppato", dove la produttività è bassa e c'è molto tempo libero. (...) La cultura è conversazione. Scrivere, leggere, redigere un testo, stampare, distribuire, catalogare, recensire possono alimentare una conversazione e tenerla viva. (...) Perchè leggere? E perchè scrivere? Dopo aver letto cento, mille, diecimila libri nell'arco di una vita, cosa abbiamo letto? Nulla. Dire: "So solo di non avere letto nulla ", dopo aver letto migliaia di libri, non è falsa modestia. E' rigorosamente vero, al mille per cento. (...) Forse la comprensione della nostra finitudine è l'unico modo che abbiamo di accedere alla totalità che ci invita e ci conquista, creando in noi una sproporzionata ambizione totalizzante. Forse qualsiasi esperienza di infinità è un'illusione, quando non è, in realtà, un'esperienza di finitudine. E forse la misura della nostra lettura dovrebbe, dunque, essere non il numero di libri che abbiamo letto, bensì lo stato in cui ci lasciano. Che importanza ha quanto siamo colti e aggiornati, o quante migliaia di libri abbiamo letto? Ciò che importa e come ci sentiamo, come vediamo le cose, quello che facciamo dopo avere letto; se la strada e le nuvole e l'esistenza di altre persone ci importano oppure no; e se leggere ci rende, fisicamente, più vivi."

5 commenti:

  1. Ahahha!!!Lore approdo proprio su un post che mi appartiene, ma la mia vita é stata costruita sui libri di lettura innanzi tutto prima ancora di quelli scolastici, leggere e scrivere per me é aria di vita, non saprei come fare senza.
    Ti abbraccio Lore
    buon fine settimana
    Lilly

    RispondiElimina
  2. è la stessa cosa anche per me....leggere e scrivere...è vita
    un abbraccione a te

    RispondiElimina
  3. Sono contento che leggi e scrivi molto.
    Anche a me piace! Ricambio il salutino e grazie per essere passata dal mio blog.
    Ciao, Stefano di Semplici Conversazioni

    RispondiElimina
  4. Cara Lore,

    dopo aver letto questo estratto del libro di Zaid mi sento molto meglio,quasi "a posto con la mia coscienza ";) Ho letto parecchi libri,ma sono incapace di parlarne, conservo le emozioni e le sensazioni che mi hanno regalato; alcuni li ho dimenticati altri sono scalfitti nel cuore perché mi hanno travolta e sicuramente anche cambiata . 'Un uomo ' ,della Fallaci, lo lessi quando avevo diciannove anni e assieme a 'Il nome della rosa' di Eco fa parte di quei libri che mi porto dentro, che pulsano in me tuttora,ma dei quali sono incapace parlare.
    Quello che conta è come viviamo un libro,quello che suscita in noi; concordo appieno con quello che ha scritto Gabriel Zaid.

    Buona serata,un baciottone,ciao !

    RispondiElimina
  5. io credo che non si possa parlare di un libro in quanto tale..perchè ciascuno di noi lo vive in maniera diversa..ma io credo debba essere uno spunto ..da lì si parte per arrivare chissà dove ...io mi ricordo serate interminabili ..in cui si partiva dalla discussione su un determinato libro per arrivare ai grandi temi della vita ...il gusto..il piacere della conversazione ...
    un baciottone a te ...

    RispondiElimina