per molti di noi pregare non significa altro che parlare con Dio..
e siccome si pensa che sia una faccenda unilaterale..
pregare.. finisce per significare semplicemente ..parlare a Dio
una simile idea basta a creare una grande frustrazione..
se presento un problema..mi aspetto una soluzione..
se formulo una domanda..mi aspetto una risposta..
se chiedo un orientamento..aspetto che mi venga dato...
e se ho sempre l'impressione di parlare al buio..
non è strano che ben presto cominci a sospettare che il mio dialogo..
in realtà non sia altro che un monologo...
allora potrei cominciare a chiedrmi:
"in realtà..a chi sto parlando..a Dio o a me stesso?"
la crisi della nostra vita di preghiera consiste nel fatto
che la nostra mente può essere piena di idee su Dio,
mentre il nostro cuore è lontano da Lui...
in definitiva...ascoltiamo il nostro cuore..
è lì che Gesù ci parla nella massima intimità..
Egli non grida..non ci impone la sua presenza..
la sua voce è una voce discreta..molto simile a un sussurro..alla voce di un amore dolce
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