lunedì 23 marzo 2009

come stai?………………………..luisella berrino

C'è una domanda molto comune che le persone usano rivolgersi e che, proprio per il carattere rituale, di regola viene percepita come una semplice forma di cortesia. Ad essa solitamente si risponde in maniera evasiva, con formule altrettanto di circostanza.
La domanda è: "Come stai?"
E' una domanda che merita più considerazione. Prova a pòrtela: Come stai? Come stai proprio adesso, in questo preciso momento? Prenditi un istante e prova a osservare con calma il tuo corpo e la tua mente: sei davanti al monitor, gli occhi puntati a leggere con qualche sforzo queste parole sullo schermo luminoso, una mano appoggiata sul mouse, le dita pronte a cliccare...Forse la spalla e il collo sono contratti, la schiena un pò incurvata..E la prospettiva di leggere un testo che da qui si prospetta lungo, suscita in te una sottile tensione, un'oscillazione tra la volontà di proseguire la lettura e la tentazione di rimandarla a un momento di maggiore freschezza, saltabeccando via in cerca di qualcosa di meno impegnativo.
Niente di sorprendente: piccoli stress di questo tipo non sono per nulla rari, nel corso di una giornata qualsiasi..non parliamo poi di stress ben maggiori...Raro è invece che qualcosa o qualcuno intervenga con un break a farceli notare mentre li stiamo vivendo. Del resto, perchè dovremmo perdere tempo in simili futilità? Una storiella zen racconta di un uomo su un cavallo: il cavallo galoppa veloce, e pare che l'uomo debba andare in qualche posto importante: Un tale, lungo la strada, gli grida: "Dove stai andando?" e il cavaliere risponde: "Non so! Chiedi al cavallo!"
C'è qualche somiglianza tra questa storia e la nostra: anche noi stiamo cavalcando un cavallo, non sappiamo dove stiamo andando, e non ci possiamo fermare. Il cavallo è la forza dell'abitudine che ci spinge in una certa direzione, senza che noi si possa fare niente: corriamo sempre, e correre diventa il nostro modo di vivere. Spesso siamo così indaffarati che ci dimentichiamo cosa stiamo facendo e persino chi siamo. Persi in mille preoccupazioni, rimpianti, paure, sogni ad occhi aperti, ci dimentichiamo di guardare ed apprezzare le cose che ci circondano, le persone che amiamo, finchè non è troppo tardi. Quella che sto vivendo, pensano molti di noi, non è la mia vita vera: quella appartiene al passato, a quando ero giovane, oppure è rimandata a quando avrò più denaro, o una posizione migliore, una casa più grande, la laurea, una fidanzata, un figlio.. E nel frattempo viviamo come in un'eterna parentesi, immersi in una bolla di sofferenza opaca di cui neppure ci rendiamo conto, convinti che le condizioni attuali non consentano alcuna vera felicità. Anche quando abbiamo del tempo libero, non sappiamo come entrare in contatto con ciò che sta succedendo dentro e fuori di noi. Così accendiamo il televisore, prendiamo in mano il telefono, sfogliamo una rivista, apriamo internet, qualsiasi cosa pur di sfuggire a noi stessi. Combattiamo tutto il tempo..anche durante il sonno. Dentro di noi c'è la guerra, ed è facile che questo faccia scoppiare una guerra con gli altri.
Cambiare questo stato di cose è possibile, se lo vogliamo. La prima cosa che dobbiamo imparare è l'arte di "fermarsi": fermare i pensieri, le abitudini, le emozioni forti che ci condizionano. La paura, la disperazione, la rabbia e il desiderio possono essere fermati adottando uno stile di vita più lento, più consapevole. La consapevolezza ci mette in grado di riconoscere la forza dell'abitudine ogni volta che si manifesta. "Ciao, forza dell'abitudine, so che sei lì!". Senza aggressività, senza combattere: se solo le sorridiamo, perderà molto della sua carica. La presenza mentale è l'energia che ci permette di riconoscere la forza delle nostre abitudini e impedisce loro di dominarci e di farci soffrire.
Guardiamoci intorno, rimaniamo in contatto con il momento presente, con la vita che si svolge proprio adesso ..un bimbo..un fiore..una nuvola..una stardina sassosa..il sole che sorge..la pioggia che scende..Possiamo essere molto felici, se solo siamo consapevoli di ciò che sta davanti e attorno a noi....

e tu………come stai?

4 commenti:

  1. tieni conto che ho una certa età.....eheh

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  2. Cara Loredana stai facendo delle domande molto complicate, molti direbbero che sono facili le risposte, ci sono risposte banali risposte serie, tutto insomma più o meno interessanti.

    Ascolta questa che io ti dò, di certo la Più strana ma è piena di filosofia...
    io rispondo sempre bene, io dico sempre bene! così farò felici coloro che mi vogliono veramente bene, mentre coloro che mi invidiano ho che vorrebbero che andasse male a me resteranno molto delusi, di sicuro staranno loro male!
    Scusami questo gioco di parole, spero che tu abbia afferrato il concetto della mia risposta.
    Un caro e sincero saluto di cuore,
    Tomaso

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  3. certo che ho afferrato il concetto ...
    è vero però che quelli che ti vogliono bene...quelli che "come stai?" te lo chiedono col cuore ...si accorgono subito se qualche non va ...un abbraccio a te

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