treno nella neve – claude monet
Ci sono persone che nella nostra vita sono soltanto di passaggio.
Fiume sul suo letto, o mare che nelle onde nasce, e muore; il secondo gradino che serve, soltanto, per arrivare al primo.
Come i viaggiatori alla stazione che attendono, e quel treno arriverà forse in ritardo, o forse puntuale chi lo sa.
Prima o poi arriverà; non credo al mai.
Ecco, queste persone sono treni che passano, e prima o poi arrivano, ti sfiorano e forse t’investono lasciandoti i pezzi di ciò che eri. E liberandoti un posto nello scompartimento per ciò che sarai.
Tu, clandestino, non metterti davanti al treno, non cercare di fermarlo, e neppure, forse, forzati troppo per prenderlo. Clandestino, tutto sta nel dirsi bene, l’ho perso. Oppure bene, l’ho preso e, ovunque mi abbia portato, ho viaggiato dove volevo. Prima o terza classe, amico mio, non importa.
Ci sono persone nella nostra vita, come le lucciole; in grado di accendersi e plasmarci, è un attimo, un soffio di vento, e la luce si spenge ché non era niente; si, non era niente. Passa.
Ci sono persone, nella nostra vita, come gli alberi, e tu dal finestrino del treno t’affacci ogni volta che vuoi sapendo che potrai vederle, salutarle, sempre piantate lì, al medesimo posto, anche se il tempo potrà cambiare e divenire bello o brutto, non importa. Gli alberi quei sugheri ardentiardesi saranno piantati lì, e sicuri di te, e di loro.
Ci sono persone, nella nostra vita, in grado di cambiarla, portatori partorienti tali di energia che soltanto in positivo, potranno fecondarti.
Ci sono persone, nella nostra vita, c’è una persona nella nostra vita; solo una ci sarà così. E ti dirà le stesse cose con parolepelle; perlediparole diverse. Clandestino mio; tu ragazza, sarai in grado d’interpretarle?
Non si annuncia, non si chiede perché tu sei Poeta, perché lei è.
Solo, sa che è, solo, sa che c’è, e che tu ci sei. Solo, per lei.
E tra fango e terra qual è la differenza?E il treno corre fangofangofango terraterraterra e capisci che è stato l’unico viaggio, quello nella tua vita, in cui davvero sei stato te stesso.
Allora saprai ciò che volevi sapere.
Comprenderai che ogni cosa è tutto ed il contrario di tutto E non oserai, no, domandare altro.
Giovanna Mulas, estratto da Delle Trascorse Stagioni, romanzo
Ciao Loredana scusa la mia assenza. lieto di risentirti cvon le tue splendire idee. Un abbraccio a presto
RispondiEliminaMaurizio